Esiste una legge univoca che disciplina la materia? No, ma possiamo usufruire di alcune agevolazioni
La pensione anticipata per malattia è una metodologia previdenziale che permette a un lavoratore in determinate condizioni di inabilità lavorativa di raggiungere la pensione prima dell’età prevista. Per far sì che tale condizioni si realizzi, il richiedente deve certificare di avere una patologia che causa un’incapacità lavorativa. Ma non è tutto qui.
No, non esiste una normativa previdenziale univoca che disciplini e permetta di andare in pensione anticipata per malattia. Sostanzialmente, però, ci sono diverse situazioni che possono aiutarci a godere di un prepensionamento per malattia.
Di fatto, esistono 7 casi grazie ai quali è possibile usufruire di aiuti e agevolazioni in vista dell’eta pensionabile.
L’Ape Sociale è disciplinata dall’articolo 1, commi da 179 a 186, della Legge di Bilancio 2017 e prevede l’anticipo pensionistico erogato dallo Stato prima che il lavoratore raggiunga, appunto, l’età pensionabile.
È una vera e propria indennità che accompagna il lavoratore fino al momento del trattamento della vecchiaia. All’inizio era valida dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019, ma per ora è possibile fare domanda fino al 31 dicembre 2020. Di seguito, i requisiti per richiederla:
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La pensione anticipata precoce è una prestazione economica rivolta ai lavoratori che hanno 12 mesi di contributi maturati entro il 19esimo anno di età. Inoltre, è necessario aver maturato 41 anni di contribuzione entro il 31 dicembre 2026. Anche qui, ovviamente, deve essere riconosciuta un’invalidità civile pari al 74%.
Come funziona? In pratica, la pensione anticipata precoce fa sì che si possa andare in pensione con 41 anni di contributi anziché 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Tale contributo può essere richiesto anche dalle categorie interessate dall’Ape sociale, a cui si aggiungono i lavori usuranti e notturni.
Si tratta di una misura per la pensione anticipata per malattia rivolta esclusivamente ai lavorati dipendenti del settore privato – dunque non riguarda chi fa parte del settore pubblico o i lavoratori autonomi. I requisiti per richiedere la pensione di vecchiaia anticipata sono:
Anche in questo caso, l’assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica erogata a chi abbia meno di un terzo della capacità lavorativa, ridotta a causa di un problema di natura fisica o mentale. Ciò che disciplina tale assegno è la Legge 222/1984, e non è da confondere con l’assegno di invalidità civile. L’altro requisito utile per ottenere l’assegno ordinario di invalidità è avere almeno 5 anni di contributi (3 accreditati nell’ultimo quinquennio).
Nel caso in cui la tua invalidità sia totale, puoi richiedere:
Con la circolare n. 107 dell’Inps datata 23 settembre 2020, la pensione di invalidità civile è aumentata da 286,81 a 651,51 euro per 13 mensilità. Questa decisione è stata presa dopo che la Consulta aveva definito “inadeguata” la prima somma, richiedendone l’incremento al milione, e dopo la decisione del Decreto Agosto (con richiamo al Decreto Rilancio) di incrementarla ancora di più.
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Nel caso in cui venga riconosciuta un’invalidità civile al 100%, c’è la pensione di inabilità civile. Non è richiesto lo stato di disoccupazione, ma il reddito annuo del richiedente non deve superare i 16.982,49 euro.
Fare la domanda per la pensione anticipata per malattia è abbastanza semplice. Prima di tutto, bisogna inviare la documentazione necessaria per via telematica sul portale dell’Inps. Oltre alla domanda, dovrà essere allegato il certificato medico che attesti l’esistenza di una malattia che causa inabilità al lavoro. Dopo di ché, ci sarà l’accertamento della documentazione da parte dell’istituto, che valuterà la percentuale di invalidità lavorativa.
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Ultima modifica: 22/06/2021