Dal 1° novembre 2024 scatterà il pagamento delle pensioni, ma anche di altre misure assistenzialistiche e agevolazioni, come l’Assegno Unico Universale e l’Assegno di Inclusione. Con l’inizio del nuovo mese, c’è l’esigenza di conoscere le date effettive dell’erogazione dei contributi per i quali siamo beneficiari.
All’interno di questa guida, scopriamo le date del calendario del pagamento delle pensioni a novembre 2024 e se ci sono modifiche sostanziali, visto che quest’anno la Festa di Ognissanti cade di venerdì.
Pagamento pensioni: quando arriva a novembre 2024?
Rispetto al solito, a novembre 2024 il pagamento della pensione subirà un leggero ritardo. Di fatto ogni mese l’erogazione del trattamento pensionistico avviene il primo giorno contabile, che può essere anche il primo giorno del mese. Tuttavia questa “ricorrenza” può variare a seconda di diversi fattori: ad esempio, se il primo del mese cade di domenica, il pagamento della pensione non arriva in quanto è un giorno festivo, e diverse attività lavorative sono ferme.
Ciò accadrà anche a novembre 2024, in quanto il primo giorno del mese corrisponde alla Festa di Tutti i Santi: tra l’altro, questa giornata festiva in Italia cade addirittura di venerdì, e dunque ci saranno alcune differenze nelle date di erogazione della pensione.
Più nel dettaglio, le banche adotteranno il ponte lungo dal 1° al 3 novembre 2024, per cui il primo giorno contabile per ritirare la pensione sarà lunedì 4 novembre. Diversa data invece per le Poste italiane, che saranno comunque aperte sabato 2 novembre, e potranno quindi accreditare la somma prevista ai pensionati.
Ovviamente, come ogni mese, sarà possibile consultare il cedolino della pensione online: basterà accedere al sito dell’INPS attraverso SPID, Carta d’Identità elettronica o Tessera Sanitaria.
Leggi anche: Pagamenti novembre 2024 INPS: date e calendario
Pensioni 2025: cosa cambia con la prossima Manovra
Siamo ormai alla fine del 2024 ed è già tempo di guardare al futuro. La bozza della Legge di Bilancio è arrivata alla Camera, e non promette una riforma strutturale delle pensioni. E anche le novità saranno molto poche.
Ad esempio, per quanto riguarda le pensioni minime, si passerà dall’attuale importo di 614,77 euro a 617,90 euro, per cui ci sarà un piccolo aumento di 3,13 euro. Nessun cambiamento invece per le pensioni anticipate, con la conferma di Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna.
Sembra poi tramontata l’idea di utilizzare i fondi integrativi alimentati con il Trattamento di Fine Rapporto di lavoro per far andare in pensioni che non ha raggiunto l’importo dell’assegno sociale con il sistema contributivo. Un’opzione non del tutto scartata, visto che potrebbero venir fuori emendamenti a suo favore durante l’iter parlamentare.
Leggi anche: Rivalutazione Pensioni 2025: a chi e quanto aumentano gli assegni