"Il nostro progetto è inclusivo, abbiamo artisti disabili e non, ma anche professionisti del settore"
Musica e disabilità, un binomio che intercorre non solo quando si è spettatori, ma anche quando si è artisti. È il caso di Orbite Sonore, un collettivo composto da numerose persone disabili e normodotate che, assieme, condividono l’amore e la passione per la musica.
Marco Olivieri è il tastierista della band e, al telefono, ci racconta la storia di questa iniziativa artistica: “Siamo nati nel 2016, è iniziato tutto un po’ lentamente. Abbiamo cominciato a lavorare seriamente dall’aprile 2019”.
Un incipit che vale la pena di approfondire, in quanto Orbite Sonore si erge come baluardo significativo per il concetto di inclusione e integrazione tra persone disabili e normodotate.
“Il fondatore è Domenico Cataldo, un chitarrista di Como. Poi si è aggiunta Morhena, e insieme hanno cominciato a mettere su un gruppo su Whatsapp. Io sono subentrato più tardi. L’intento del progetto è riunire diversi musicisti, soprattutto con disabilità visiva: ci sono ciechi e ipovedenti. Ma c’è anche l’obiettivo dell’inclusione: da noi suonano musicisti vedenti. C’è integrazione”.
“Suoniamo insieme un repertorio di canzoni, sia originali sia classiconi. Non è una roba particolarmente sperimentale, ma la questione interessante è che veniamo da varie parti d’Italia, anche se lo zoccolo duro è lombardo. Avevamo l’intenzione di suonare dal vivo, c’erano in programma dei concerti, solo che il nuovo Coronavirus ci ha fermato. Ma ricominceremo”.
“La musica è certamente un grande collante. Tra l’altro, nel nostro gruppo ci sono anche musicisti professionisti. Per l’integrazione con la società, è più complesso. La categoria dei ciechi è abbastanza integrata, anche se risente dell’individualismo. Quando uno ha questo tipo di disabilità, l’individualismo si può tradurre in un isolamento”.
“Per un cieco, stare in società significa avere una spinta maggiore, ci sono alcuni ostacoli da superare. L’individualismo, spesso, può diventare anche incapacità di relazionarsi. Questo si vede nella musica: abbiamo alcuni musicisti che devono crescere sotto questo aspetto. Quando sei in un gruppo, è importante suonare bene e parlare con gli altri strumentisti. Per questo è importante lavorare assieme: quelli che hanno più esperienza possono dare il buon esempio”.
“Stiamo provando a fare registrazioni a distanza. I live sono saltati, probabilmente finiranno al prossimo anno. Quindi, intanto, si va avanti con questo espediente, oltre a registrare video a distanza. Cercheremo di avere una presenze sui social e vedremo cosa succede. Questo periodo è anche di scrematura: chi crede realmente nel nostro collettivo, si vede. Non auspico alla scrematura, ma è comunque una fase interessante”.
Ultima modifica: 23/07/2020