Il passaggio dall'ora legale all'ora solare potrebbe compromettere l'attuale quadro del caro bollette? Scopriamo attraverso alcune stime
Tra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022 si passerà dall’ora legale all’ora solare, e quindi verrà a mancare un’ora di luce naturale. Una notizia che sta preoccupando famiglie e imprese, visto che attualmente stiamo vivendo un caro bollette complesso da gestire, una situazione che non sembra avrà una sua conclusione nel breve periodo.
Perciò i grattacapi generali sono legati proprio alle bollette di energia e gas: con un’ora di luce in meno, saranno i primi costi a lievitare, un incremento che si andrà ad aggiungere a una situazione già poco rosea. Motivi che hanno riacceso il dibattito sulla necessità o meno di abolire l’ora solare o l’ora legale. Ma cosa potrebbe accadere dalla prossima settimana sul fronte delle bollette?
In linea generale il passaggio dall’ora legale all’ora solare comporterà un aumento delle spese di luce e gas, com’è ovvio pensare. Difficile invece è quantificare di quanto sarà l’aumento, visto che l’attuale caro vita non permette di prevedere con assoluta certezza cosa ci aspetta il prossimo inverno.
Ma cosa potrebbe accadere se uno dei due sistemi venisse abolito? In passato il tema è emerso con grande forza in Europa, ma l’Italia ancora non ha preso una decisione in merito: sembrano esserci ancora molte incertezze sulla possibilità o meno di cancellare uno dei due sistemi.
Ad aiutarci, come sempre, ci sono i dati. Secondo quanto diffuso da Altroconsumo il 18 ottobre scorso, citando le statistiche di Terna (società controllata indirettamente dal ministero del Tesoro), dal 27 marzo al 30 ottobre 2022 l’ora legale ci ha fatto risparmiare più di 190 milioni di euro di bolletta della luce, a fronte di un minor consumo di energia elettrica di 420 milioni di chilowattora, equivalente a un fabbisogno medio annuo di 150 famiglie.
In aggiunta, dal 2004 al 2021 l’Italia ha risparmiato complessivamente circa 10,5 miliardi di kilowattora, un risparmio di oltre 1,8 miliardi di euro dovuto proprio al minor consumo dettato dall’ora legale, sfruttando quindi al meglio le ore di luce durante tutta la bella stagione.
A confermare questo trend c’è anche un’indagine del Centro Studi di Conflavoro Pmi, basata su dati Terna 2021, che però guarda al futuro: se venisse mantenuta l’ora legale infatti, nel 2023 ci potrebbe essere un risparmio di 2,7 miliardi di euro, stima basata sull’ultimo fabbisogno energetico di 318,1 miliardi di KWh calcolati sul prezzo di oggi tutelato da Arera (+59%, cioè 0,51 euro/KWh).
Stiamo comunque parlando di stime e considerazioni basate sul passato, cioè su situazioni già vissute sull’alternanza tra ora solare e legale. Probabilmente, per avere un’idea precisa, servirebbe un quadro delineato dalla società Terna, come sottolinea Altroconsumo. Attualmente comunque sembra impossibile che l’ora solare venga abolita per il 2022.
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Ultima modifica: 28/10/2022