Sta per arrivare il passaggio dall’ora legale all’ora solare, e quest’anno la questione è più sentita che mai. Non solo perché il cambio delle lancette preoccupa il nostro orologio biologico e la nostra salute (secondo gli esperti, l’ora legale aumenta il rischio di diabete e obesità), ma da quest’anno c’è anche l’intricata faccenda del caro bollette: l’ora solare infatti peserà (e probabilmente molto) sul costo dell’energia elettrica e del gas.
Come funziona e quando torna l’ora solare?
Mentre l’ora legale è in vigore in primavera, durante l’inverno il cambio delle lancette viene predisposto in funzione dell’ora solare. E anche quest’anno il passaggio si farà.
Come sempre il cambio dell’ora viene fissato a ottobre, in particolare quest’anno ci sarà nella notte tra sabato 29 ottobre e domenica 30 ottobre, quando le lancette verranno spostate indietro di un’ora, dalle 3:00 alle 2:00. Tutto ciò rimarrà in vigore fino al 26 marzo 2023, quando poi si tornerà appunto all’ora legale.
Il lato positivo del cambio dell’ora è l’ora di sonno in più che guadagniamo, mentre il lato negativo inficia sull’ora di buio in più nel pomeriggio, che potrebbe rivelarsi una vera e propria stangata per le nostre bollette.
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Abolire l’ora solare o l’ora legale è possibile?
L’abolizione dell’ora solare o dell’ora legale, con conseguente permanenza per tutto l’anno di uno dei due sistemi, è un tema su cui si dibatte da numerosi anni. Basti pensare che nel 2019 il Parlamento europeo decise di eliminare l’ora legale a partire dal 2021, sebbene è stata sempre assicurato a ogni stato membro di mantenere la facoltà di decidere se cambiare il proprio fuso orario o meno.
Al momento l’Italia non ha preso ancora una decisione definitiva, anche se la questione del caro vita e del caro bollette ha aperto un profondo dibattito: l’anticipo di un’ora di buio infatti potrebbe rivelarsi una stangata per famiglie e imprese, già martoriate da costi molto salati.
Sul tema è intervenuto Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) che, in un’intervista a Radio Capital, ha sottolineato i benefici che potremmo ricavare se mantenessimo l’ora legale tutto l’anno. Il più importante riguarda, ovviamente, il mercato del gas, con “2 miliardi e 700 milioni di euro risparmiati“.
Inoltre, se venisse mantenuta l’ora legale in questo periodo dell’anno, ci sarebbero dei “risparmi ambientali“, cioè una minore immissione nell’atmosfera di CO2 pari a 200 mila tonnellate all’anno, che corrisponderebbero a piantare in Italia 2 milioni di nuovi alberi“.
Anche la nostra salute ne trarrebbe giovamento, visto che “un’ora di luce in più nei pomeriggi invernali significa stare di più all’aria aperta, fare attività sportiva o una passeggiata, ma anche avere una maggiore disponibilità di serotonina nel sangue, che è l’ormone del buonumore e che è stimolato dalla luce diurna”.
I vantaggi sembrano così significativi che la stessa SIMA, in collaborazione con Consumerismo No Profit, ha avviato una petizione online per chiedere alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo e al Governo Italiano di mantenere l’ora legale per tutto l’anno. Al suo interno, viene specificato che il guadagno di un’ora di luce e calore con l’abolizione dell’ora solare porterebbe a risparmiare sui consumi di energia elettrica “circa 1 miliardi di euro solo nel primo biennio”. Mentre scriviamo, il documento è stato già firmato da oltre 150mila persone.
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