Occhio secco è una patologia oculare che interessa il film lacrimale dovuta ad una eccessiva evaporazione o ad una ridotta produzione delle lacrime, la cui funzione è quella di rendere umida e lubrificata la superficie oculare. La sindrome dell’occhio secco può essere dannosa perché può provocare delle lesioni alle strutture esterne dell’occhio con conseguente disidratazione dell’epitelio di cornea e congiuntiva palpebrale. Nel mondo circa 300 milioni di persone soffrono di Sindrome dell’occhio secco ed in Italia circa il 26% della popolazione.
Le cause
Come già accennato l’occhio secco è una condizione caratterizzata da una scarsa lubrificazione della superficie esterna dell’occhio dovuta ad una carente produzione o ad una eccessiva evaporazione delle lacrime. Le ghiandole lacrimali quindi, a causa di un’atrofia parziale o totale o in conseguenza di alterazioni di natura ormonale, non producono liquido lacrimale sufficiente a garantire l’idratazione dell’occhio che quindi diventa più o meno secco. In altri casi invece il problema può derivare da un sistema di scarico eccessivamente attivo.
In realtà l’86% dei casi di occhio secco è determinato dall’ostruzione o dal malfunzionamento delle ghiandole di Meibomio, delle ghiandole escretorie che si trovano all’interno dell’occhio (e più precisamente nelle palpebre) deputate alla produzione dello strato lipidico delle lacrime. In caso di alterazioni a questo livello viene a mancare la giusta quantità di componente oleosa nel film lacrimale, e questo fa sì che le lacrime evaporino più in fretta.
Fisiologia del sistema lacrimale
La funzione delle lacrime è fondamentale per garantire una buona idratazione dell’occhio e quindi il suo benessere. Le lacrime inoltre puliscono l’occhio da polveri, corpi estranei o germi e in più, grazie alla presenza di anticorpi e di particolari enzimi dall’azione battericida, hanno il potere di neutralizzare eventuali microrganismi garantendo un’adeguata protezione dalle infezioni. Le lacrime sono costituite da tre strati diversi:
♦ strato esterno: costituito da lipidi oleosi
♦ strato lacrimale o mediano: costituito da un film acquoso
♦ strato interno o mucoso.
In ciascuno di questi strati si trovano delle specifiche ghiandole adibite alla produzione delle diverse sostanze che li caratterizzano (la ghiandola lacrimale ad esempio si trova proprio sopra l’angolo esterno dell’occhio ed è deputata alla produzione del secondo strato).
Fra le cause maggiori di occhio secco si riconoscono:
- età: la produzione di lacrime diminuisce con l’avanzare dell’età per la progressiva atrofizzazione a cui vanno incontro le ghiandole lacrimali;
- farmaci: alcuni farmaci (immunosoppressori, ormoni, antistaminici, diuretici, betabloccanti, antidepressivi, ecc.) possono inibire la produzione lacrimogena;
- disfunzioni fisiologiche: a carico delle ghiandole di Meibonio e dovute a deficit di vitamina A
- alterazioni della superficie della cornea dovute a cicatrici o distrofie.
La scarsa produzione o l’eccessiva evaporazione delle lacrime può rappresentare la complicanza di alcune malattie infiammatorie dell’occhio come blefarite e congiuntivite o può essere la conseguenza di malattie sistemiche (lupus eritematoso sistemico, Sindrome di Sjögren, artrite reumatoide).
Occhio secco – I fattori di rischio
Le alterazioni a carico del film lacrimale possono essere causate da diversi fattori, tra i quali:
♣ uso eccessivo e improprio di lenti a contatto
♣ sesso: è più frequente nelle donne tra i 40 e i 60 anni d’età probabilmente a causa dei cambiamenti ormonali indotti dalla menopausa
♣ ambiente: determinate condizioni ambientali (sole, clima secco o ventoso, altitudini elevate, ambienti in cui siano in funzione impianti di riscaldamento/condizionamento dell’aria) determinano un aumento dell’evaporazione delle lacrime con conseguente secchezza oculare
♣ pregresse infezioni erpetiche
♣ malattie metaboliche
♣ abuso a lungo termine di cosmetici per occhi.
Occhio secco, quali sono i sintomi
I sintomi che si riscontrano più spesso nelle persone con Sindrome dell’occhio secco sono:
- arrossamento e bruciore
- sensazione di un corpo estraneo nell’occhio
- sensibilità alla luce
- secchezza persistente
Generalmente questa sintomatologia aumenta se ci si trova in ambienti secchi, ventosi o con impianti di riscaldamento/condizionamento. In alcuni casi la persona può presentare una lacrimazione abbondante: in questo caso però le lacrime contengono poche componenti mucose e sono molto liquide. Per questo evaporano velocemente esponendo l’occhio all’azione di agenti esterni.
In altri casi soni presenti anche fastidi a livello di gola e seno paranasale (sinusite, raffreddori frequenti, tosse cronica, ecc.). Nelle situazioni particolarmente gravi il paziente può lamentare anche dolore e annebbiamento visivo.
Diagnosi
In presenza di un sospetto occhio secco l’oculista procederà dapprima con un esame obiettivo accurato con il quale potrà rilevare anomalie a carico della congiuntiva e del film lacrimale. In un secondo momento si potrà procedere con alcuni test specifici che andranno a valutare le alterazioni qualitative e quantitative della lacrimazione:
- il test di Schirmer valuta la produzione lacrimale introducendo delle piccole strisce di carta assorbente sul margine palpebrale di ciascun occhio e misurando la porzione di carta inumidita dopo 2-3 minuti
- il BUT test è il test di rottura lacrimale che va a valutare l’eventuale presenza di rotture sulla superficie del film lacrimale servendosi della fluorescina e misurando quanti secondi impiega il velo di lacrime presente sulla superficie della cornea ad interrompersi.
Rimedi e terapie
Ad oggi non esiste una terapia risolutiva per la Sindrome dell’occhio secco; ciò nonostante la sintomatologia (secchezza, prurito, bruciore, ecc.) può essere tenuta sotto controllo attraverso una serie di rimedi e soluzioni diverse.
I casi non gravi di secchezza oculare possono essere facilmente gestiti usando soluzioni di lacrime artificiali (colliri o gel) che possono essere usati secondo necessità così da integrare la lacrimazione naturale. Questi preparati contengono sostanze che possiedono l’azione detergente, lubrificante e disinfettante simile alle lacrime naturali.
Ad oggi comunque gran parte della ricerca è indirizzata nella ricerca di un farmaco in grado di stimolare le ghiandole lacrimali (principali ed accessorie) ad una secrezione lacrimale quantitativamente e qualitativamente più corretta.
In alcuni casi è possibile ricorrere a particolari lenti a contatto che proteggono la superficie dell’occhio dall’azione abrasiva delle palpebre, ma che in caso di ipolacrimia con importante riduzione della componente acquosa non sono consigliate.
Una soluzione alternativa è rappresentata dalle lenti a contatto giornaliere, poiché la possibilità di usare ogni giorno delle lenti nuove e sterili potrebbe consentire di superare alcuni fastidi comuni connessi all’uso delle lenti.
Terapia chirurgica
♦ OPE – Optimal Power Energy
Attraverso l’impiego di una luce ad ampio spettro che permette di ottimizzare la stimolazione e la rigenerazione dei tessuti. La tecnologia OPE a contatto con i tessuti determina un tipo di interazione termica che va a stimolare le ghiandole di Meibonio a riprendere la loro normale funzionalità. L’emissione di impulsi luminosi ad alta potenza va a stimolare i neurotrasmettitori che a loro volta sollecitano le ghiandole di Meibomio a produrre, contraendosi, una maggiore secrezione. In questo modo aumenta il flusso lipidico naturale che riduce l’evaporazione delle lacrime.
♦ LM – Light Modulation
Gli effetti benefici della LLLT nella medicina sono ormai ampiamente riconosciuti da medici e chirurghi (trattamento di alcuni tipi di tumore della pelle, terapia della vitiligine, rigenerazione del tessuto gengivale, ecc.).
Per essere efficace, l’emissione di luce necessita di una lunghezza d’onda specifica e di una distanza corretta per ottenere un elevato impatto sul tessuto trattato. Le cellule assorbono i fotoni della luce e trasformano la loro energia in energia bio-chimica che genera i processi metabolici necessari per riparare e rigenerare le cellule. La matrice di LED innesca il calore endogeno delle palpebre, stimolando direttamente la normalizzazione delle ghiandole e supportando l’azione dell’impatto termico della tecnologia OPE.
Un’altra opzione chirurgica è rappresentata dalla chiusura provvisoria o definitiva dei puntini lacrimali inferiore e/o superiore per mezzo di piccoli tappi in silicone. Se l’ostruzione delle vie di deflusso si dimostra efficace e riduce la sintomatologia del paziente, si procede con la chiusura definitiva.
Rimedi alternativi
Attraverso alcune buone abitudini è possibile migliorare la sintomatologia dell’occhio secco, soprattutto nelle forme più lievi. Alcuni esercizi per gli occhi ad esempio possono sollecitare il corretto funzionamento delle ghiandole lacrimali attenuando il problema della secchezza (guardare un punto fisso per alcuni secondi con gli occhi ben aperti, chiuderli stringendoli forte e poi battere le ciglia per qualche secondo). Inoltre si consiglia di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno così da assicurare un buon livello di idratazione generale dell’organismo.
Consigli utili
Attraverso alcune semplici accortezze è possibile aiutare i propri occhi ed attenuare i sintomi dell’occhio secco:
- bere molta acqua e fare uso di frutta e verdura: in questo modo si va ad aumentare l’idratazione generale dell’organismo aiutando di conseguenza la produzione lacrimale
- limitare l’uso di device elettronici (tablet, telefono, pc), tenerli alla giusta distanza (tra i 50 e i 60 cm dal viso), fare una pausa di 5 minuti di esposizione dal pc ogni ora
- posizionare il monitor del pc in modo che non rifletta la luce esterna (evitare di dare le spalle alla finestra)
- assicurarsi di lavorare in un ambiente di lavoro ben illuminato
- controllare l’umidità degli ambienti dove si vive e fare attenzione agli impianti di ventilazione (gli impianti di condizionamento deumidificano troppo l’aria)
- curare adeguatamente l’igiene del bordo palpebrale.
In collaborazione con Ilmo – Istituto Laser Microchirurgia Oculare
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