Stent esofageo dinamico per aiutare il nutrimento dei pazienti. Il nuovo dispositivo in silicone promette di evitare complicazioni esofagee
È stato creato un nuovo e dinamico stent esofageo contro, appunto, le stenosi esofagee benigne nei piccoli pazienti, così da aiutarli a mangiare con più facilità. La notizia arriva dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che ha realizzato questo dispositivo in collaborazione con Sidam (produzione strumenti medici) ed Evoluzione (distribuzione strumenti medici).
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Sostanzialmente, il dinamico stent esofageo punta a migliorare il nutrimento di bambini con stenosi esofagea benigna, una condizione caratterizzata dal restringimento del diametro dell’esofago a causa della presenza di una cicatrice.
Questo stent dinamico è realizzato in silicone, e “permette al cibo e ai liquidi di passare nello spazio che si crea tra le pareti esterne dello stent e la parete dell’esofago ristretto”, com’è spiegato nella nota stampa. In questo modo, si realizza quasi una ginnastica delle pareti esofagee. Così, il dispositivo vuole evitare di scivolare nello stomaco o aderire troppo alle pareti dell’esofago.
Il dispositivo sarà di diverse dimensioni (lunghezza dai 6 ai 25 cm; diametro da 8,5 a 12,5 millimetri), così da adattarsi all’età del bambino.
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Ci pensa il dott. Luigi Dall’Oglio, responsabile di Chirurgia endoscopica e digestiva dell’Ospedale Bambino Gesù. a spiegarne i dettagli. Il medico, di fatto, ricorda che “in alcuni casi purtroppo il danno alle pareti dell’esofago è così grave e profondo che anche lo stent ‘dinamico’ non riesce a far guarire la stenosi”. Tuttavia, “riesce almeno a ridurre la lunghezza della lesione. Un risultato comunque molto importante perché, dovendo arrivare a un intervento chirurgico, è possibile evitare la sostituzione di un lungo tratto di esofago”.
Soddisfatto anche Carlo Bonomi, presidente Sidam: “Un dispositivo all’avanguardia per il trattamento conservativo dinamico delle stenosi esofagee benigne, che ci rende particolarmente fieri perché arriva alla soluzione di un problema clinico grazie all’integrazione tra tecniche realizzative innovative ed esigenze mediche”.
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Ultima modifica: 26/10/2020