Nelle scuole sta arrivando il nuovo modello del PEI, il Piano Educativo Individualizzato per tutti gli alunni con disabilità. Ecco le linee guida.
Nelle scuole sta arrivando il nuovo modello del PEI, il Piano Educativo Individualizzato per tutti gli alunni con disabilità. Tutti gli istituti scolastici hanno ricevuto il documento aggiornato comprensivo di tutti gli allegati inerenti alla categoria scolastica: scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria e scuola di secondo grado.
L’iter della nuova inclusione scolastica parte con il Decreto Legislativo n. 66/17 che introduce un nuovo modello PEI su base ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute). Questo nuovo modo di pianificare l’apprendimento per persone con disabilità è stato promossa dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Il PEI è un documento individuale che mira a promuove e attuare l’inclusione dell’alunno disabile certificato (disabilità motoria, intellettiva, sensoriale, neuropsichica). Il piano è stilato su misura in base alle attitudini e alla caratteristiche dell’alunno. Questo documento strategico è composto da: linee guida, scheda per l’individuazione del debito di funzionamento e la tabella per l’individuazione dei fabbisogni delle risorse per il sostegno e l’assistenza.
Il 29 dicembre, con il Decreto interministeriale n. 182, certifica l’adozione del modello nazionale del PEI e le collegate linee guida. Le scuole, a ogni modo, potranno continuare a portare avanti il PEI dello scorso anno. Il nuovo modello sarà obbligatorio dal prossimo anno e potrà essere utilizzato per i neoiscritti entro il 30 giugno 2021.
Ecco le novità: se le scuole adottavano modelli autonomi, dal prossimo anno dovranno adeguarsi. Il PEI diventerà l’unico a livello nazionale e differirà solo per ordine e grado di istruzione. Il nuovo PEI è improntato sui criteri del modello bio-psico-sociale della Classificazione Internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute (ICF) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
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Nel nuovo PEI, la disabilità non è più vista come una menomazione ma come capacità di relazionarsi ad un contesto. Cambia quindi l’approccio bio-psico-sociale che enfatizza soprattutto il funzionamento umano come un risultato di diversi fattori: quelli tipici di ogni individuo (stato di salute), le caratteristiche personali (carattere, stile di apprendimento, motivazioni) e infine i fattori ambientali che possono facilitare lo svolgimento delle comuni attività o la partecipazione sociale.
I comportamenti quindi non sono più visti come azioni a sé stanti, ma come il risultato dell’interazione dell’individuo all’interno di un contesto che può contribuire a migliorare alcuni aspetti. I docenti di sostegno e i docenti di ruolo dovranno basare le loro valutazioni sul modello ICF, allo stesso modo i sanitari e gli assistenti all’autonomia.
Il nuovo PEI deve essere un punto di raccordo tra lo sguardo dell’insegnante e una nuova dimensione esterna. Alla sezione 3 del PEI, l’insegnante deve redarre un progetto individuale (se non è già stato redatto) oppure raccogliere informazioni necessarie per la redazione di un progetto individuale. Questo PEI, nelle scuole secondarie di secondo grado, contiene anche una parte che si chiama competenze trasversali e orientamento. Esso va compilato a partire dalla classe terza.
Per redarre il piano individuale, non si dovrà più far riferimento alla diagnosi funzionale ma al profilo di funzionamento. Una volta che l’Inps avrà accertato la condizione di disabilità, si stila un profilo di funzionamento che sarà la commistione di diagnosi funzionale e profilo dinamico. La redazione di questo documento è compito di: medici dell’ASL, i genitori, l’alunno disabile, il dirigente scolastico e l’insegnante di sostegno.
Nel nuovo PEI inoltre ci sarà una sezione in cui i familiari (o chi per loro) dovranno fornire indicazioni costanti sulla situazione familiare. I genitori devono inviare il Profilo di Funzionamento al comune di residenza, a cui spetterà il compito poi di redigere il Progetto Individuale. Il nuovo PEI dunque non sarà solo un’istantanea della disabilità, ma una finestra sull’individuo nel suo contesto sociale.
L’integrazione di un alunno disabile non è più una sola responsabilità dell’insegnante di sostegno, ma anche degli altri insegnanti e della comunità scolastica nel suo insieme. Questo è un cambiamento epocale nella concezione della disabilità, che non viene più vista come una mancanza di qualcosa ma come una opportunità di crescita per tutto l’ambiente.
Il consiglio di classe prende in carico l’alunno e individua obiettivi educativi e didattici e cerca di portarli a termine. Non più parametri e assi ma Dimensioni: i nuovi obiettivi di sviluppo derivano dall’interazione fra individuo e ambiente. La Dimensione racconta come “funziona” l’alunno nel contesto classe, come si relazione alla materia, agli alunni e ai professori. Gli insegnanti devono intervenire in modo diretto per migliorare il processo di apprendimento. Le Dimensioni del nuovo PEI sono ora quello: relazione, socializzazione, comunicazione, interazione, orientamento, autonomie.
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Ultima modifica: 26/01/2021