Ci siamo, manca veramente poco alla nuovo esame di stato 2019 per gli alunni disabili. Da tutta Italia, diversi studenti delle scuole secondarie saranno presto chiamati alla fatidica Maturità. Un evento che coinvolge numerosi studenti, per i quali le linee guida sono disciplinate dal decreto legislativo 62/2017.
Prima di procedere, è bene ricordare che tutto ciò che segue si basa sul PEI, il Piano Educativo Individualizzato. Su carta, si tratta di una certificazione di disabilità redatta congiuntamente da più parti: “con la collaborazione dei genitori della persona handicappata, gli operatori delle unità sanitarie locali e, per ciascun grado di scuola, personale insegnante specializzato della scuola, con la partecipazione dell’insegnante operatore psico-pedagogico individuato secondo criteri stabiliti dal Ministro della pubblica istruzione”, riporta l’art. 12 della legge 104/92. Inoltre, aiuta a programmare gli obiettivi educativi e didattici individuali, oltre alle strategie e alle metodologie utili per il raggiungimento degli scopi.
I requisiti per l’ammissione all’esame di stato degli alunni disabili sono identici a quelli previsti per tutti gli altri. Vale a dire:
aver frequentato minimo tre quarti del monte ore annuale personalizzato;
aver conseguito la sufficienza (6) in tutte le discipline, salvo che il consiglio di classe non ammetta un candidato con votazione inferiore in una disciplina esponendo una motivazione adeguata;
Ogni prova d’esame per i candidati con disabilità è stabilita dal consiglio di classe proprio all’interno del PEI. Ecco le le regole da osservare:
Predisposizione di una o più prove differenti;
Svolgimento della prova d’esame in un tempo differenziato rispetto agli altri candidati. Nel caso di tempi più lunghi, non vengono previsti un maggior numero di giorni, tranne in casi eccezionali (tenuto conto della gravità della disabilità, della relazione del consiglio di classe, della modalità di svolgimento delle prove durante l’anno scolastico);
Durante il percorso, la commissione può avvalersi dell’aiuto dei docenti e degli esperti che hanno seguito il candidato durante l’anno scolastico;
Eventuali docenti a sostegno del candidato con disabilità saranno nominati dal presidente della commissione in base alle indicazioni del documento del consiglio di classe;
La correzione delle prove d’esame si basa su valutazioni specifiche predisposte;
Per i candidati non vedenti, gli esami scritti della Maturità 2019 saranno consegnati in codice Braille. Nel caso in cui i candidati non conoscessero tale codice, sarà possibile richiedere ulteriori formati (audio e/o testo) oppure si potrà fare leva su un supporto informatico;
Nel caso dei candidati ipovedenti, i testi delle prove scritte saranno trasmessi secondo quanto richiesto dalle singole scuole, le quali dovranno indicare le caratteristiche all’interno del Sistema Informativo Dell’Istruzione (SIDI).
Differenza tra prove equipollenti e non equipollenti
Come precedentemente indicato nel PEI, un candidato con disabilità può sostenere prove differenziate equipollenti a quelle ordinarie e non.
Prove equipollenti. Il superamento delle prove equipollenti determinano il rilascio del titolo di studio, senza che nel diploma venga fatta menzione delle prove differenziate;
Prove non equipollenti (o non partecipi all’esame o non svolga uno o più prove). In questo caso, non si consegue un titolo di studio, bensì un’attestazione di credito formativo. Si potrà accedere inoltre alla prova orale, dopo che i risultati delle prove scritte saranno state pubblicate in quarantesimi.
La prova orale
Ai vari candidati saranno sottoposti i materiali predisposti con il PEI. Inoltre, anche per gli alunni con disabilità della Maturità 2019 dovrebbe essere prevista la scelta fra tre buste, contenenti i materiali con i quali iniziare l’esame orale.
Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.