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Covid KP.3, la nuova variante: cosa sappiamo, sintomi e perché preoccupa

La variante del Covid KP.3 è diventata dominante negli Stati Uniti d'America. Scopriamo quanto ne sappiamo e se c'è da preoccuparsi

Negli Stati Uniti d’America una nuova variante del Covid è diventata predominante: si tratta della variante KP.3, segnalata già nell’ottobre 2023, ma che adesso ha iniziato a circolare nel Paese americano con maggiore forza. Basti sapere che secondo gli ultimi dati del Centers for Disease Control and Prevention, il Covid KP.3 ha registrato un 33.1% di casi complessivi (più di 1 su 4, nel periodo di riferimento che va dal 9 al 22 giugno 2024), rendendola appunto dominante.

Tra l’altro, è stata già individuata quella che a tutti gli effetti è la sua figlia: la sottovariante KP.3.1.1, di cui ancora conosciamo molto poco, ma che anch’essa ha cominciato a diffondersi così velocemente da attirare l’attenzione degli esperti. La situazione sembra particolarmente intricata, ma le informazioni sono ancora in evoluzione. Per cui, proviamo a mettere ordine a cosa sappiamo finora.

Fonte grafico: Centers for Disease Control and Prevention

Cosa sappiamo sulla nuova variante del Covid KP.3?

In base alle informazioni raccolte da CBSNews, a oggi la variante del Covid KP.3 viene considerata molto simile a JN.1, sottovariante della variante Pirola (BA.2.86) che in Italia ha fatto preoccupare tantissimo durante lo scorso periodo natalizio, in particolare nel mese di dicembre 2023. Finora tale collegamento è stato spiegato dal fatto che KP.3 è un sottolignaggio del lingnaggio JN.1.

Tra le altre cose, la variante KP.3 assomiglia moltissimo a un’altra variante, la KP2, sebbene però non sono identiche: di fatto, la prima sembrerebbe in grado di eludere più facilmente la nostra immunità a causa delle numerose mutazioni addizionali scoperte nella proteina Spike.

Rosa Norman, portavoce del CDC, ha spiegato a USA TODAY che al momento il Centro sta “monitorando la variante SARS-CoV-2 KP.3. Per il periodo di due settimane che termina l’8 giugno 2024, il CDC prevede che KP.3 sta crescendo e diventerà il lignaggio SARS-CoV-2 più comune a livello nazionale””, ha dichiarato la portavoce del CDC, Rosa Norman, in una dichiarazione a USA TODAY. “(La nostra agenzia) sta lavorando per comprendere meglio il suo potenziale impatto sulla salute pubblica”.

Quali sono i sintomi della variante del Covid KP.3?

Sempre a USA TODAY, la portavoce Norman ha voluto segnalare quali sono i sintomi di questa nuova variante, bene o male comuni a tutte le altre varianti finora citate a livello internazionale:

  • Febbre o brividi
  • Tosse
  • Mal di gola
  • Congestione o naso che cola
  • Mal di testa
  • Dolori muscolari
  • Respirazione difficoltosa
  • Fatica
  • Perdita del gusto o dell’olfatto
  • Brain Fog
  • Sintomi gastrointestinali (mal di stomaco, lieve diarrea, vomito)

Come sempre, si trattano di sintomi comuni a tutte le altre varianti, sebbene alcuni segni potrebbero variare a seconda della variante stessa oppure da persona a persona.

Cosa sappiamo sulla variante Covid KP.3.1.1?

Oltre alla variante del Covid KP.3, attualmente gli esperti stanno studiando anche sua figlia, la KP.3.1.1, che ha tutte le carte in regola per poter sostituire presto il ruolo della madre. La peculiarità che ha colpito è la sua individuazione, visto che è stata tracciata principalmente durante screening aeroportuali di passeggeri provenienti da USA e Europa.

Come risposta SKYTG24, citando Fabio Filippini, dottorando del Centro Retrovirus dell’Università di Pisa, “globalmente risultano 209 sequenze” di KP.3.1.1. Riguardo i sintomi però, ancora ne sappiamo molto poco, in quanto le informazioni sulle sue caratteristiche sono ancora in evoluzione.

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Ultima modifica: 24/06/2024

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.