Il Norovirus si trova nelle acque del Passo del Tonale, tra la Provincia di Brescia e di Trento (Lombardia e Trentino), ed è la causa specifica dietro ai numerosi casi di gastroenterite acuta registrati in questi giorni su residenti e turisti. Perciò è scattato il divieto di utilizzare l’acqua per scopi alimentari.
È stata l’Azienda di Tutela della Salute, su segnalazione del sindaco di Ponte di Legno (Brescia), Ivan Fustinelli, ad analizzare le acque e scoprire che c’è una correlazione con i casi di gastroenterite acuta, causate da “una forma virale a trasmissione aerea”, come si legge nel comunicato stampa del sindaco. Successivamente viene menzionata la presenza di tracce di Noravirus nelle acque, che “si può debellare con una sanificazione della rete”.
Che cos’è il Norovirus e come si tramette?
Già nel 2023 il Norovirus aveva fatto notizia, visto che aveva contagiato quasi 170 persone in una scuola primaria di Castenaso nel Bolognese. In quell’occasione scoprimmo che non è un virus sconosciuto, ma ne sappiamo molto, addirittura dal 1972, ed è noto anche come virus di Norwalk o Norwalk-like-virus, con riferimento alla città di Norwalk (USA), che nel 1986 fu colpita da un’epidemia di questo virus.
Nel dettaglio, si tratta di un virus a singolo filamento di DNA appartenente alla famiglia dei Caliciviridae, ed è uno degli agenti più diffusi nel campo delle gastroenteriti acute di origine alimentare. Si tratta di un virus estremamente contagioso, che può diffondersi rapidamente in contesti comunitari, principalmente dove spesso si condividono i pasti: pensiamo ad esempio alle mense scolastiche, in quelle ospedaliere o carcerarie, e via discorrendo.
Da qui può aver origine un focolaio, che però può scaturire anche da acque infette. Inoltre, il contagio può dipendere anche dal consumo di frutti di mare crudi, insalate, frutti di bosco, cibi freddi, germogli, erbe e spezie, ma anche da una contaminazione oro-fecale, con il vomito o con le gocce salivari di una persona già infettata.
Leggi anche: Malattia X: cos’è e quale virus potrebbe causare una nuova pandemia
Quali sono i sintomi del Norovirus?
In base a quanto spiega l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, i sintomi del Norovirus possono comprendere nausea, vomito, diarrea acquosa e dolore alla pancia, ma possono emergere anche brividi, febbre, mal di testa e dolori muscolari. Segni che possono ricordare una banale influenza.
Non sempre il Norovirus provoca segni evidenti in chi viene contagiato, ma la persona infetta mantiene comunque la capacità di poter contagiare il prossimo. In casi più gravi e nei bambini può provocare disidratazione, ipotensione, vertigini o giramenti di testa.
Generalmente le conseguenze di questa infezione non sono gravi: la malattia dura 2.3 giorni, l’incubazione dalle 12 alle 72 ore e i sintomi dalle 24 alle 60 ore. Restano però da attenzionare le persone fragili, come gli anziani, gli immunodepressi, i bambini e i soggetti che vengono considerati a rischio.
Come prevenire e curare il contagio da Norovirus?
Ogni percorso terapeutico va discusso sempre con un medico, poiché questo approfondimento non sostituisce in alcun modo le scelte di un professionista. Attualmente non esistono vaccini contro il Norovirus, ma si tratta di un virus che può essere facilmente sconfitto attraverso la prevenzione. Come scrive l’Istituto Superiore di Sanità infatti, i consigli principali sono di:
- lavarsi le mani molto bene prima di toccare i cibi;
- non lavorare e soprattutto non stare a contatto con il cibo quando si è indisposti, soprattutto se si è affetti da gastroenterite, e fino a tre giorni dopo la guarigione;
- lavare e disinfettare accuratamente tutti i materiali e le superfici (dalle tovaglie e tovaglioli ai grembiuli e teli da lavoro, fino agli utensili) che possano essere venuti a contatto con una persona infetta e/o con il virus;
- utilizzare solo cibi di provenienza certificata, soprattutto nel caso di alimenti che vengono cotti poco, come i frutti di mare o le verdure fresche;
- eliminare tutte le scorte alimentari che potrebbero essere state contaminate da un addetto infetto e/o da altre fonti di norovirus;
- tenere separati i soggetti che portano pannolini e pannoloni, soprattutto in asili e case di riposo, dalle aree dove viene preparato e distribuito il cibo.
Leggi anche: Influenza aviaria: sintomi, cause, come si trasmette e come si cura