Il Norovirus è una forma di gastroenterite acuta di origine non batterica e si diffonde in contesti di comunità. Scopri ciò che c'è da sapere
E ora è il Noravirus a fare notizia. Il 16 febbraio 2023 in una scuola primaria di Castenaso nel Bolognese questo virus intestinale ha contagiato quasi 170 persone, in particolar modo bambini (finora senza nessun ricovero). Si tratta di un vero e proprio focolaio caratterizzato dai sintomi più comuni: vomito, mal di pancia e febbre.
Al Corriere della Sera il direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda Usl, Paolo Pandolfi, ha spiegato che “c’è il rischio che il virus ci sia in qualche famiglia o in qualche comunità, ma non venga evidenziato perché passa come una gastroenterite normale”. Ma cosa sappiamo sul Norovirus?
In base a quanto riporta l’Istituto Superiore di Sanità, non abbiamo a che fare con un virus sconosciuto. Anzi, i Norovirus sono stati scoperti nel 1972 e sono noti come virus di Norwalk o Norwalk-like-virus, nome che si riferisce all’epidemia del 1968 che colpì la città di Norwalk (USA).
A livello scientifico, abbiamo a che fare con un virus a singolo filamento di RNA che appartiene alla famiglia dei Caliciviridae. È uno degli agenti più diffusi per quanto riguarda le gastroenteriti acute di origine non batterica, ma di origine alimentare. Il contagio avviene principalmente per modalità oro-faringea e raggiunge il piccolo intestino, dove si replica e causa l’infezione.
Si tratta di un patogeno veramente problematico, visto che è molto virulento in contesti comunitari, come in luoghi affollati dove si condividono i pasti: le mense scolastiche, le mense ospedaliere, le mese carcerarie o all’interno delle navi da crociera, e via discorrendo. Lo stesso direttore Pandolfi ha specificato che si tratta di un patogeno con una “forte diffusione, un elevato tasso d’attacco, contagia fino all’80% delle persone che sono state esposte, però in termini clinici è rapida”.
Il Norovirus è molto diffuso nel periodo invernale e si contrae tra persone e a contatto diretto con alimenti contaminati. Come riporta My Personal Trainer, tra i sintomi possiamo elencare:
Di solito le conseguenze di questo virus non sono particolarmente gravi, restano comunque da attenzionare gli anziani, i bambini, gli immunodepressi e i soggetti considerati a rischio. La malattia dura 2-3 giorni: l’incubazione va dalle 12 alle 72 ore, mentre i sintomi durano dalle 24 alle 60 ore. L’immunità da questo virus però può durare solo pochi mesi, e dunque possiamo essere infettati più volte nel corso della nostra vita.
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Come abbiamo detto precedentemente, il Norovirus si trasmette principalmente dalla contatto diretto con cibi contaminati in posti comunitari. È altamente contagioso, infatti bastano 10 particelle virali per dare esordio all’infezione. E dunque le cause dell’esordio di un focolaio possono essere attribuite a:
Per prevenire la gastroenterite da Norovirus ci sono i consueti consigli della buona igiene personale, come lavarsi sempre le mani, ma è opportuno anche sanificare gli ambienti, disinfettando le superfici e garantendo la pulizia dei servizi igienici.
Inoltre, devono essere garantite tutte le norme di sicurezza alimentare, nonché la possibilità di risalire alle fonti di approvvigionamento dei cibi che determinato l’esordio del Norovirus. Le aziende produttrici invece devono tutelare la buona preparazione del prodotto, la garanzia dei processi di lavorazione e il controllo sanitario del personale.
Ricordiamo che qualsiasi rimendio contro il Norovirus deve essere prescritto dal proprio medico curante o da uno specialista, le informazioni qui riportate non sostituiscono l’operato e la diagnosi di un professionista medico.
A oggi non esistono vaccini o farmaci specifici contro il Norovirus. L’obiettivo principale è evitare la disidratazione, una delle complicazioni che possono scaturire da questo virus intestinale: insomma, bisogna bere molta acqua. Inoltre, secondo il Manuale MSD, la disidratazione può essere prevenuta grazie a soluzioni orali di glucosio-elettroliti o brodini vegetali e dicarne. Più nel dettaglio invece l’ISS consiglia di:
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Ultima modifica: 27/02/2023