Noland Arbaugh è il nome del primo paziente che ha ricevuto il chip Neuralink di Elon Musk. Scopriamo chi è e come funziona Neuralink
È rimasto un mistero per diverso tempo, fino a quando qualche giorno fa l’azienda Neuralink ha pubblicato un filmato in cui ci viene mostrato Noland Arbaugh mentre muove il cursore di un mouse su un computer, utilizzando semplicemente il pensiero: o meglio, usufruendo di un chip soprannominato “Telepathy” che gli è stato installando dal team di Elon Musk.
Finora il volto e le generalità del “paziente 0” erano rimaste avvolte nell’ombra, ma dopo la prima sperimentazione su un’essere umano, l’azienda ha voluto rendere pubblici i primi risultati della sua ricerca, e sembrano promettenti.
Come riportano il Daily Mail e il The Sun U.S., Noland Arbaugh è un 29enne paraplegico originario dell’Arizona (Stati Uniti d’America) e non è nato con una disabilità, ma è rimasto paralizzato dalle spalle in giù a causa di un incidente d’auto nel giugno 2016, durante il suo periodo di studi alla Texas A&M University di College Station.
Undici mesi dopo l’incidente, grazie a una raccolta fondi organizzata dalla famiglia e promossa sul sito GoFoundMe, Noland riuscì a raccogliere 10mila dollari di donazioni da investire nell’acquisto di un furgone accessibile. Questa storia ebbe una grossa risonanza in America, tanto che nacque anche l’hashtag #NolandStrong. Oggi invece Arbaugh si sta facendo conoscere per essere il primo paziente a cui è stato impiantato il chip di Neuralink.
Nel filmato il giovane si mostra insieme all’ingegnere di Neuralink Bliss Chapman, mentre racconta di aver ricevuto il chip nel gennaio 2024 grazie all’ausilio di “robot da cucire”: un’operazione che avrebbe richiesto solo 30 minuti, e che adesso gli permette di giocare a scacchi sul pc usando il pensiero.
“Adoro giocare a scacchi, quindi questa è una delle cose che mi avete permesso di fare – racconta il 29enne nel filmato -, qualcosa che non ero in grado di fare molto negli ultimi anni. […] È tutto fatto dal mio cervello. […] È stata un’esperienza così folle… È pazzesco, lo è davvero. È così bello. […] Sono così dannatamente fortunato a farne parte, ogni giorno sembra che stiamo imparando cose nuove”.
Nonostante la felicità mostrata, Noland sottolinea anche che “abbiamo riscontrato alcuni problemi… C’è ancora molto da fare, ma ha già cambiato la mia vita”. I problemi di cui parla non vengono però specificati.
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Il chip di Neuralink è un Brain Computer Interface (BCI), sistemi elettronici in grado di interpretare e comunicare con il cervello umano. Quello installato sul cervello di Noland Aurbagh è grande quanto una moneta ed è composto da elettrodi del diametro di 1/20 di capello umano e da un contenitore esterno che ricopre il chip, riceve gli impulsi dagli elettrodi e li invia al dispositivo esterno. Dal sito dell’azienda possiamo leggere che:
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Ultima modifica: 25/03/2024