In Italia è stata realizzata la prima neurotizzazione per il recupero delle mani. Ecco i dettagli
Il campo della Neurochirurgia si arricchisce di un nuovo e importante capitolo. In Italia, infatti, precisamente in Emilia-Romagna, a Montecatona (Imola), è stata eseguita la prima neurotizzazione per il recupero delle mani. L’intervento chirurgico, realizzato nel dicembre 2019, ha riguardato l’arto destro di uomo di 38 anni, infortunatosi sul lavoro.
L’intervento chirurgico è stato possibile grazie alla collaborazione tra il Montecatone Rehabilitation Institute (MRI) e la Neurochirurgia dell’Ospedale Lugo (RA). L’innovazione tecnica consiste “nella riparazione di un nervo ricevente non attivo attraverso la connessione a un nervo donatore sano”, spiega una nota stampa. Nel dettaglio, l’uomo ha subito un’operazione di circa due ore al fine di “ottenere un’apertura e chiusura delle dita utile ed efficace alla ripresa delle funzioni essenziali”.
Tale intervento, chiamato neurotizzazione, è una tecnica che “in passato era utilizzata nelle sole lesioni nervose periferiche”, sottolinea Carlo Sacco dell’Unità Operativa semplice di Chirurgia del Sistema Nervoso Periferico Lugo.
A determinare la riuscita dell’operazione è “il comando volontario attraverso il nervo sano, che dopo l’intervento ha acquisito una nuova funzione”. Tuttavia, il monito più importante è beneficiare della chirurgia funzionale precocemente, “per impedire al muscolo denervato di incorrere in modifiche strutturali che lo renderebbero meno efficiente”.
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Tuttavia, è bene precisarlo, il recupero della mano non è ancora completo. E, ancora, non è possibile eseguire una vera e propria riabilitazione della mano. “I primi segni di recupero – chiarisce Silvia Olivi, Responsabile della UO Degenze Specialistiche del MRI – potranno essere apprezzati tra circa un anno”. Intanto, “il paziente eseguirà un programma di esercizi molto semplici, a casa. Alla comparsa dei primi accenni motori, inizierà la riabilitazione vera e propria”.
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Il 38enne non è stato l’unico destinatario della neurotizzazione. La collaborazione tra le due realtà sopracitate, infatti, è iniziata nel 2014. Lo scopo del programma è ben preciso: correggere e ripristinare la funziona motoria danneggiata o persa dopo un evento lesivo. Così, fino a oggi, quattordici individui da tutta Italia e 17 mani sono stati sottoposti a tale tecnica di chirurgia funzionale.
Ultima modifica: 26/10/2020