Finora era stato semplicemente detto che il primo chip di Neuralink, di nome Telepathy, fosse stato installato su un paziente, senza però diffondere specifiche più tecniche. Nel febbraio 2024, Elon Musk aveva dichiarato in una sessione su X che l’essere umano coinvolto in questa ricerca sarebbe riuscito a controllare il mouse di un computer attraverso il pensiero. E ora spunta anche un video che confermerebbe questa versione.
Chi è il primo paziente di Neuralink
Il primo paziente ad aver ricevuto il chip Neuralink, e ad aver dimostrato dei risultati importanti, è Noland Arbaugh, uomo di 29 anni con tetraplegia dal 2016 a causa di un incidente stradale, che nel filmato pubblicato dalla società Neuralink si vede capace di muovere il cursore di un mouse grazie all’utilizzo dell’impianto cerebrale, riuscendo anche a giocare a scacchi sul pc.
È lui dunque il primo paziente che il 28 gennaio 2024 aveva ricevuto il chip, dopo che a maggio 2023 la Food and Drug Administration aveva autorizzato la possibilità di effettuare i test sugli esseri umani. Arbaugh ha anche raccontato di essere stato dimesso il giorno dopo l’operazione e che non sente di aver perso funzioni cerebrali dopo l’installazione dell’impianto. Tuttavia ha spiegato di essersi imbattuto “in alcuni problemi”, che non sono stati però specificati.
Che cos’è Neuralink?
Neuralink non è solo il nome del chip, ma anche dell’azienda neurotecnologica che la sta producendo. Fondata nel 2016 dall’imprenditore Elon Musk, Neuralink ha l’ambizione di migliorare le condizioni di vita delle persone con determinate patologie invalidanti, impiantando chip nel cervello umano.
Al momento questo impianto è grande quanto una moneta ed è composto da elettrodi del diametro di 1/20 di capello umano e da un contenitore esterno che ricopre il chip, riceve gli impulsi dagli elettrodi e li invia al dispositivo esterno. Dal sito dell’azienda possiamo leggere che:
- l’impianto è sigillato ermeticamente in un involucro biocompatibile che resiste a condizioni fisiologiche severe del corpo umano;
- è alimentato da una piccola batteria caricata in modalità wireless dall’esterna tramite caricabatterie induttivo;
- il chip elabora i segnali neurali e li trasmette in modalità wireless all’applicazione Neuralink, che decodifica i dati;
- l’impianto registra l’attività neurale attraverso 1024 elettrodi distribuiti su 64 fili flessibili e ultrasottili.
“Le interfacce cervello-computer hanno il potenziale per cambiare la vita in meglio”, si legge sul sito. Oggi l’obiettivo principale è trattare le persone con tetraplegia, per dare loro “la capacità di controllare i propri computer e dispositivi mobili con il pensiero. In futuro, speriamo di ripristinare capacità come la vista, la funzione motoria e la parola, e infine di espandere il modo in cui viviamo il mondo”.
Leggi anche: Possiamo predire la Sclerosi Multipla con l’Intelligenza Artificiale?