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Neuralink, installato il primo chip: cosa sappiamo su Telepathy

Nel gennaio 2024 Elon Musk ha annunciato che è stato installato il primo Neuralink in un essere umano. Scopriamo cosa sappiamo al momento

Dopo che nel settembre 2023 fu annunciato il via libera da parte della Food and Drug Administration, il 29 gennaio 2024 Elon Musk ha annunciato su X che “il primo essere umano ha ricevuto un impianto da Neuralink” il giorno prima “e si sta riprendendo bene. I risultati iniziano mostrano un promettente rilevamento dei picchi neuronali”.

Sappiamo però che il primo Neuralink installato si chiama “Telepathy” e “consente il controllo del tuo telefono o computer e, attraverso di essi, di quasi tutti i dispositivi semplicemente pensando. Gli utenti iniziali saranno coloro che hanno perso l’uso degli arti. Immagina se Stephen Hawking potesse comunicare più velocemente di un dattilografo o di un banditore veloce. Questo è l’obiettivo”.

Al momento sappiamo molto poco sul primo Neuralink installato, addirittura non conosciamo le caratteristiche dell’essere umano coinvolto. Presumibilmente però dovrebbe trattarsi di un paziente con quadriplegia a causa di lesioni del midollo spinale cervicale o sclerosi laterale amiotrofica (SLA), come si legge nel registro dei pazienti per il primo studio clinico pubblicato dall’azienda.

Attualmente è attivo lo studio clinico PRIME proprio su questo chip Neuralink, che viene descritta come un’ “interfaccia cervello-computer (BCI) wireless completamente impiantabile”. Lo studio in questione prevede “il posizionamento di un piccolo impianto esteticamente invisibile in una parte del cervello che pianifica i movimenti”.

“Questa ricerca – si legge ancora – sarà la prima nel suo genere ad essere condotta sulle persone e potrebbe aiutarci a trovare modi più sicuri ed efficaci per impiantare e utilizzare la nostra BCI per ripristinare e migliorare potenzialmente il controllo del computer e altre capacità”.

Altri dettagli spiegano che nello studio è coinvolto il robot chirurgico R1, che viene utilizzato per posizionare chirurgicamente i fili ultrasottili e flessibili dell’impianto N1 in una regione del cervello che controlla l’intenzione del movimento. “L’obiettivo iniziale della nostra BCI – viene scritto – è garantire alle persone la capacità di controllare il cursore o la tastiera di un computer usando solo il pensiero”.

Verso la fine di febbraio 2024 poi, in una sessione su X, Elon Musk ha annunciato che il paziente coinvolto nella sperimentazione sarebbe riuscito a controllare il mouse di un computer attraverso il pensiero. “Il paziente sembra essersi ripreso completamente senza effetti negativi di nostra conoscenza ed è in grado di controllare il mouse e di muoverlo sullo schermo semplicemente pensando”, avrebbe riferito il fondatore dell’azienda.

Fonte foto: Repubblica

Neuralink è un chip delle dimensioni di una moneta che presenta le seguenti caratteristiche:

  • è sigillato ermeticamente in un involucro biocompatibile che resiste a condizioni fisiologiche severe del corpo umano;
  • è alimentato da una piccola batteria caricata in modalità wireless dall’esterna tramite caricabatterie induttivo;
  • elabora i segnali neurali e li trasmette in modalità wireless all’applicazione Neuralink, che decodifica i dati;
  • registra l’attività neurale attraverso 1024 elettrodi distribuiti su 64 fili flessibili e ultrasottili.

La struttura del chip è così composta:

  • THREAD: elettrodi del diametro di 1/20 di capello umano;
  • LINK: il contenitore esterno che ricopre il chip, che riceve gli impulsi dai thread e che li invia a un dispositivo esterno.

Inoltre il ‘White Paper’ della società parla di interfacce cervello-macchina che permetterebbero “il ripristino della funzione sensoriale e motoria e il trattamento dei disturbi neurologici” (Indipendent).

Lo scopo principale del progetto è trattare le persone con tetraplegia, per dare loro “la capacità di controllare i propri computer e dispositivi mobili con il pensiero. In futuro, speriamo di ripristinare capacità come la vista, la funzione motoria e la parola, e infine di espandere il modo in cui viviamo il mondo”. Questa tecnologia però potrebbe riguardare anche individui con Morbo di ParkinsonSLAparalisi e altre patologie neurologiche.

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Fonte foto: The Verge

Ultima modifica: 22/02/2024

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.