Nazionale italiana Calcio Amputati: storia e atleti della squadra

La Nazionale italiana Calcio Amputati ha una storia molto recente, nata grazie alla volontà di un ragazzo amputato che desiderava da sempre di praticare calcio. Grazie a questo forte interesse, oggi in Italia abbiamo un movimento specifico che sta cercando di evolvere la propria struttura per competere a livello internazionale.

Storia della Nazionale italiana di Calcio Amputati

La Nazionale italiana di Calcio Amputati è nata tra il 2011 e il 2012, decretando così anche l’inizio del movimento sportivo nel Bel paese. La volontà di creare la squadra Azzurra fu di Francesco Messori, ragazzo di Correggio (Reggio Emila) nato con una gamba sola che desiderava praticare calcio fin da piccolo. La squadra italiana verrà ufficializzata nel 2012 dalla Presidenza Nazionale del CSI (Centro Sportivo Italiano).

La prima gara ufficiale dell’Italia fu un’amichevole del 2013 contro la Francia, persa per 5 a 2, seguita da Ability Channel (come dimostra il video in evidenza). La squadra che fece esordire i colori azzurri fu composta da Francesco Messori, Stefano Starvaggi, Mauro Tufano, Constantin Bostan, Daniele Braglia, Luca Zavatti, Roberto Sodero, Lorenzo “Lollo” Marcantonini, Davide Obino, Arturo Mariani, Riccardo Tondi, Gianni Sasso, Salvatore Iudica, Emanuele Leone e il ct Renzo Vergnani.

Le testimonianze degli atleti della Nazionale italiana di Calcio Amputati

In occasione della prima storica amichevole tra Italia e Francia, andata in scena nel 2013, Ability Channel seguì la squadra, chiacchierando con i vari componenti del team. Ecco cos’hanno detto alcuni di loro dopo la sconfitta:

  • Stefano Starvaggi: “All’inizio sicuramente non è stato facile perché comunque hai un modo diverso di giocare a pallone, giocare con due gambe è più semplice… Io ho provato l’uno e l’altro perché pure se ho avuto l’amputazione da bambino, però fino alle giovanili ho sempre giocato a pallone e quindi ho visto la differenza. Non posso dirti la differenza da adulto…”
  • Mauro Tufano: “A 16 anni ho esordito…Le giovanili le ho fatte a Castellamare di Stabia con il Gragnano, poi a 16 anni ho esordito in D con la Turris a Torre del Greco; gli anni precedenti ho giocato a Mestre, Sangiuseppese, sempre serie D. Ho girato parecchie squadre, cinque anni in D e due in C.”
  • Constantin Bostan: “Ho giocato nel nostro paese, in Moldavia, nel 99 si è creata una squadra ma è durata poco tempo perché a causa della mancanza di finanze non siamo andati avanti.”
  • Daniele Braglia: “Ho conosciuto la Nazionale amputati in un torneo a Reggio Emilia il 1 dicembre dove c’era la squadra di Francesco. Appena mi ha visto che avevo un problema a un braccio mi ha chiesto se ero interessato a provare come portiere con loro e ho accettato questa nuova sfida”.
  • Luca Zavatti: “Più si avvicinava l’evento, più l’adrenalina, l’emozione… Quando hanno suonato l’inno ho provato una cosa nuova, non mi era mai capitato… Sempre da casa… Cantarlo, coi tifosi che cantano l’inno insieme a te è stata una cosa bellissima, che non pensavo mai potesse accadere.”
  • Roberto Sodero: “L’emozione più forte è stata l’inno, quando senti le note dell’inno che iniziano tu canti lì, abbracciato a tutti gli altri, è stato sicuramente il momento più bello ed emozionante. Poi c’è stata la partita, con tutti i contrasti che erano duri; io li ho vissuti dalla panchina e comunque mi arrabbiavo e quasi entravo in campo… Sì perché erano fallosi… Poi però ci lamentiamo sempre e ci dicono che siamo italiani e quindi evitiamo questi discorsi”.
  • Davide Obino: “Mi è sempre piaciuto lo sport di squadra, creare nella squadra una sintonia e un’armonia che porta poi la squadra a un risultato migliore. Sono stato un calciatore, poi ho giocato a pallacanestro, in tutti gli sport che ho fatto sono sempre stato un mezzo trascinatore, quindi non è impossibile che divento anche il trascinatore di questo sport!”
  • Arturo Mariani: “Come prima trasferta penso che è stato il massimo che avrei potuto fare… È stata un’emozione, da prima di partire ad adesso, un’emozione continua, dall’allenamento dove abbiamo indossato le maglie della Roma… È stata un’emozione unica, essendo tifoso della Roma sin da piccolo è stato proprio emozionante, speriamo che nasca anche un futuro, che nasca un’unione con la Roma”.
  • Riccardo Tondi: “Abbiamo preso una piccola lezioncina dai francesi, però abbiamo imparato tantissimo, credo tutti, su come si gioca… Noi abbiam sempre giocato con ragazzini normodotati e questa è la prima volta che giochiamo con disabili come noi e abbiamo visto la differenza, che sul campo è un po’ più dura però abbiamo imparato che come loro bisogna prenderle e darle!”
  • Gianni Sasso: “Potevamo sicuramente limitare ancora di più i danni nonostante fosse stata la prima uscita internazionale per noi. Io non sapevo esattamente cosa aspettarmi, di peggio o meglio, devo dire che tutta la squadra, i compagni, hanno dato davvero tutto e si sono comportati in maniera egregia. Sono arrabbiato con me stesso perché pensavo che un po’ di peso in più ce l’avessi io e che potessi fare qualcosa di più e quindi in qualche occasione fare di più e meglio.”
  • Salvatore Iudica: “La prossima volta intanto avrò delle protesi migliori. E poi mi allenerò parecchio per non far segnare gli avversari. Devo essere sincero, è stata una bella partita perché è stata la nostra prima esperienza internazionale, la nostra prima partita contro atleti disabili, perché abbiamo sempre giocato contro squadre di normodotati e non è la stessa cosa. Abbiamo capito cosa è una partita di calcio contro una squadra di pari livello e siamo riusciti a capire anche cosa significa lo scontro fisico con atleti disabili”.
  • Emanuele Leone: “I francesi mi hanno dato una mano a farmi arrabbiare, qualche spallata di troppo. Però va bene, come prima esperienza poteva andare peggio, non abbiamo raccolto il massimo, però usciremo sicuramente arricchiti da questa esperienza. Al ritorno li aspetto al Traforo del Monte Bianco, a spallate, perché siamo incazzati! Loro vanno dritti sull’uomo, quindi dobbiamo imparare anche noi!”
  • Francesco Messori: “Io avevo pronosticato un 5-1, e ci avevo quasi preso perché alla fine è finita 5-2! È andata meglio del previsto perché noi prevedevamo di prendere tanti gol. Io no perché avevo pronosticato quel punteggio, ma molti altri invece prevedevano molti gol. Però, tutto sommato, essendo stata la prima volta in cui abbiamo giocato contro un’altra nazionale di amputati, per noi è una grande soddisfazione!”
  • Renzo Vergnani: “Voglio far capire alle persone che possono vedere un calcio come questo, di seconda categoria, che non è così! Mi piacerebbe che riuscissero a capire che guardando una partita di queste è super divertente!”

Palmares Nazionale Italiana Calcio Amputati

In seguito l’Italia ha preso parte a numerosi tornei internazionali, cercando di affermarsi come Nazionale di punta. Al momento però i risultati ottenuti sono stati altalenanti, seppur confortati dall’ottima prova registrata ai Campionati Mondiali 2022, che hanno permesso di ottenere l’8° posto, il miglior piazzamento dell’Italia in questa competizione – segno che il movimento sta evolvendo. Di seguito, come ricorda FISPES, tutti i risultati internazionali finora ottenuti dagli Azzurri:

  • Campionati Mondiali 2022 – Turchia: 8° posto
  • Campionati Europei 2021 – Cracovia: 6° posto
  • Campionati Mondiali 2018 – Messico: 14° posto
  • Amp Futbol Cup 2018 – Varsavia: 5° posto
  • Campionati Europei 2017 – Turchia: 5° posto
  • Amp Futbol Cup 2016 – Varsavia: 5° posto
  • Amp Futbol Cup 2015 – Varsavia: 4° posto
  • Campionati Mondiali 2014 – Messico: 9° posto
  • Amp Futbol Cup 2014 – Varsavia: 5° posto

Al momento l’Italia non conta alcuna partecipazione alle Paralimpiadi.

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Redazione - Ability Channel
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