Per gran parte del mondo scientifico però l’effetto Mozart è solo un mito. Ascoltare musica, ed in particolare musica piacevole, aumenta il rilascio di dopamina da parte del cervello. La dopamina è un neurotrasmettitore che solleva il tono dell’umore ed una sua aumentata secrezione sembra essere correlata ad un miglioramento delle prestazioni cognitivo. Ma lo stesso effetto positivo si verifica con tutti i tipi di musica, basta che al nostro cervello risulti piacevole.
Per poter affrontare l’argomento con una minima cognizione di causa, come di consueto, mi sono dovuta e voluta documentare sul tema effettuando una serie di ricerche sul web. Ad essere sincera prima di fare questo lavoro, grazie al quale ho imparato a guardare al mondo senza quel velo fatto di banalità e di cose date per scontate davanti agli occhi, non mi era mai capitato di chiedermi come una persona disabile potesse vivere l’esperienza di un concerto, l’emozione di vedere il proprio cantante preferito suonare dal vivo, la sensazione unica di sentirsi vicini a lui e di lasciarsi stregare dalla sua musica… E devo ammettere con amarezza che nel momento in cui sono arrivata a farmi tutte queste domande, le risposte non sono state di certo quelle che nel profondo mi auguravo.
Così, leggendo commenti ed esperienze descritte su vari forum ed articoli, ecco la realtà, purtroppo comune alla maggior parte se non a tutte le situazioni descritte. A partire da Renato Zero ed arrivando a Vasco passando per Jovanotti, le premesse sembrano essere più o meno le stesse: i disabili possono assistere ai concerti esclusivamente in aree apposite e delimitate, ed il numero di persone che possono accedervi è limitato. Solitamente l’area dedicata consiste in una pedana rialzata e circondata per tutto il perimetro dalle cosiddette “sbarre di protezione” che nella maggior parte dei casi, più che proteggere la persona, le impediscono di avere una visuale decente. Non a caso da molti viene definita “il recinto”, uno spazio confinato a distanza da tutto e tutti, primo fra tutti l’artista.
Una decina di giorni prima del concerto, o in alcuni casi anche prima, si verrà contattati per avere conferma del posto e ricevere le indicazioni circa il ritiro dell’accredito (nei casi in cui sia previsto). E’ consigliabile inviare la richiesta il prima possibile proprio perché, essendo i posti sulla pedana limitati, soprattutto in caso di concerti di artisti o band rinomati a livello internazionale, si rischia di non poter assistere all’evento per esaurimento degli stessi. E’ da tenere in conto che solitamente la priorità è data alle persone in carrozzina. Come descritto da persone disabili che assistono spesso ad eventi musicali, purtroppo la conferma dell’avvenuta prenotazione avviene con pochi giorni di preavviso rispetto alla data fissata per il concerto, così spesso capita che fino all’ultimo si rimanga con il dubbio.
“Per facilitare la vita di relazione dei mutilati e invalidi civili gli edifici pubblici o aperti al pubblico e le istituzioni scolastiche, prescolastiche o di interesse sociale di nuova edificazione dovranno essere costruiti in conformità alla circolare del Ministero dei lavori pubblici del 15 giugno 1968 riguardante la eliminazione delle barriere architettoniche anche apportando le possibili e conformi varianti agli edifici appaltati o già costruiti all’entrata in vigore della presente legge;…in nessun luogo pubblico o aperto al pubblico può essere vietato l’accesso ai minorati; in tutti i luoghi dove si svolgono pubbliche manifestazioni o spettacoli, che saranno in futuro edificati, dovrà essere previsto e riservato uno spazio agli invalidi in carrozzella…”
Il decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989 n. 236, individuando i criteri di progettazione dei luoghi dove si svolgono attività ricreative precisa, al punto 5.2, che …”nelle sale destinate a riunione, spettacolo o ristorazione, devono essere previsti per i disabili 2 posti riservati ogni 400 o frazione di 400 nonché 2 spazi liberi, ogni 400 o frazione di 400 su pavimento orizzontale, di dimensioni tali da consentire un’agevole manovra ad una persona su sedia a ruote e collocati in prossimità delle vie di fuga o di un luogo sicuro statico.”
Infine la Legge 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni), all’articolo 2, comma 2 recita testualmente: “Si ha discriminazione diretta quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione analoga”.
E’ giunto il momento di tirare le somme, dunque. Senza dubbio non possiamo far altro che riconoscere che la società in cui viviamo viaggi a rilento rispetto alle continue ed incessanti mutazioni ed esigenze che ogni giorno si manifestano nel mondo, e che la strada da fare sia ancora molta, su tanti fronti. Ma voglio credere che l’impegno di ognuno di noi venga con il tempo ripagato, voglio credere che presto quella pedana diventerà uno spazio ampio dove le persone, in piedi ed in carrozzina, possano condividere un momento magico come quello che si crea ad un concerto, voglio credere che la volontà di cambiare e migliorare le cose sia e sarà più forte di quella di distruggerle.
“Ho i miei dolori, amori, piaceri particolari; e tu hai i tuoi. Ma dolore, gioia, desiderio, speranza, amore, appartengono a tutti noi, in ogni tempo e in ogni luogo. La musica è l’unico mezzo con cui sentiamo queste emozioni nella loro universalità.”
(H.A. Overstreet)
Elena Sartori.
Ultima modifica: 08/03/2020