Morhena è il nome d'arte della cantante romana Morena Burattini che, ad Ability Channel, ci spiega come secondo lei cambierà la musica
Morhena (nome d’arte di Morena Burattini) è una cantante romana di 44 anni con cecità totale. Il suo percorso artistico non è dell’ultima ora, di fatto ha un background abbastanza cementificato: basti pensare che, grazie alla sua caparbietà, anche Red Ronnie si è interessato alle sue canzoni.
Ora, però, la musica mondiale deve raccogliere i cocci di un vaso rotto dal nuovo Coronavirus. E, proprio mentre siamo al telefono con Morhena, riceviamo una notizia che era nell’aria da qualche giorno: gli eventi di musica live in Italia dell’estate 2020 sono posticipati di un anno. “Pensa – ci svela Morhena -, dovevo andare a vedere il concerto di Vasco Rossi, ora niente. Attenderò il rimborso dei biglietto”.
E così la chiacchierata con Morhena inizia parlando proprio della situazione attuale della musica, che ora dovrà ricomporsi e ricompattarsi per evitare perdite ingenti.
“Ci dobbiamo adattare a tutte le disposizioni che ci dà il governo e la comunità scientifica. Per fortuna, c’è internet dalla nostra parte, comunque sia il rapporto con il pubblico non si ferma. Tramite i social e i video, infatti, un rapporto con chi ti segue c’è. Chiaramente diverso da un rapporto a tu per tu, con il cantante che sta sul palco”.
“Stavo cercando di realizzare un video su una mia canzone, ‘Roma Bruciata‘, che lo scorso anno è risultata prima al Festival della Canzone Romana. Però poi ci siamo dovuti fermare per la pandemia. Entro fine aprile volevo mandare il video del mio brano su internet, però per adesso non c’è stato modo. Dovevo girare alcune cose, ma ora aspetteremo tempi migliori. Forse con la Fase 2 qualcosina si potrà fare”.
“Sì, in effetti all’inizio era come dicevi tu. Era anche sottolineato da diverse associazioni di categoria, come l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti). Chi ha una disabilità, come la mia, devi stare per mano con qualcuno per essere accompagnata. La distanza non ci può essere. Per le prime fasi non si capiva bene cosa bisognava fare, all’inizio si diceva che, se ti fermavano, ti multavano, e tutto dipendeva dal buon senso di chi ti fermava. Poi invece, con la Fase 2, la questione si è chiarita e, quindi, chi deve usufruire di accompagno può farlo senza problemi, con le dovute cautele”.
“Spero che andrà meglio. Spero che un artista venga considerato come tale e non artista con disabilità. Secondo me, l’appendice ‘artista con disabilità’ non ci dovrebbe essere. Però purtroppo, come noi sappiamo, questo è ben lontano dalle nostre speranze. Comunque spero che l’artista con disabilità riesca ad andare avanti alla stregua di tutti gli altri artisti, se non meglio”.
“In questo frangente è stato un grande. Avendo una disabilità a livello motorio, gli ultimi mesi per lui non devono essere stati facili. Come hai accennato tu, Ezio Bosso si è distinto come artista e non come artista con disabilità. Inoltre, ho sentito che tutte le persone che lo ricordavano non l’hanno mai fatto in qualità di artista con disabilità, ma semplicemente come artista. Speriamo che in futuro tutti gli artisti disabili non si debbano portare appresso questa appendice”.
“Come dovranno affrontarla tutti gli altri atletli senza disabilità: con le dovute accuratezze del caso”.
Ultima modifica: 18/05/2020