Il bersagliere Monica Contrafatto, ferita in Afghanistan durante una missione, sarà una delle protagoniste ai prossimi campionati europei di atletica paralimpica di Grosseto 2016 ultima tappa prima delle paralimpiadi di Rio.
“Quando ero piccola, i sogni miei erano due – racconta Monica Contrafatto – diventare un militare ed andare in missione di pace, e fare l’atleta. A me piaceva tanto, quando ero piccola, i 100 metri ed il salto in lungo, diciamo che il mio primo desiderio, a proposito di acchiappasogni, si è realizzato. Io ho fatto, sono entrata nell’esercito, ho fato le missioni di pace, poi comunque, il destino ha deciso per me, che dovevo smettere di fare quelle belle cose che facevo, e quindi mi sto dedicando al mio secondo sogno, cerco di realizzare il mio secondo sogno, che sarebbe diventare un’atleta”.
Il quinto posto di Monica Contrafatto
“Partiamo dalla semifinale – spiega Monica Contrafatto – ero emozionatissima, avevo un’ansia, ero ansiosa tantissimo, per me era una cosa, io avevo sempre sognato di stare vicino alla Smith, vicino alla Vanessa Low, ovviamente Martina ci competo ogni volta che sono qui in Italia, qui già conoscevo. No, è stato bellissimo, poi, la finale, diciamo che ci speravo di passare alla finale, alla semifinale, così è stato, poi alla finale il mio quinto posto, per me è come se fossi arrivata prima, diciamo che io, penso di essere stata l’unica che è arrivata quinta ad un Mondiale e di aver festeggiato di più di una persona che invece si è presa una medaglia”.
Nadia Checchini
“La prima che ho abbracciato è stata Martina, poi, appena ho potuto, ho abbracciato subito la mia allenatrice, Nadia Checchini, poi ho abbracciato il fisioterapista, Carlo Iaccarino, e poi ho abbracciato tutti gli altri della Fispes, ma la prima che dopo Martina, che comunque ce l’avevo su in campo, appena ho potuto la prima persona che ho abbracciato è stata Nadia, perché se non fosse stato per Nadia, che comunque ogni giorno mi sopporta e mi supporta, forse non ci sarei mai arrivata a Doha”.
L’ansia
“L’ansia è nemica, sopratutto prima delle gare, l’ansia, chissà, perché uno vuole fare sempre meglio, quindi, diciamo che io ancora non me la so gestire benissimo, sopratutto prima della gara, quando sto già sui blocchi è diversa la cosa, perchè comunque svanisce, sono io, io e basta…”
Orgogliosa di essere bersagliere
“I bersaglieri sono il mio amore, è la mia vita, è stata la mia vita e lo è tuttora, lo è stata quando ero piccola e quando ancora non potevo stare nell’esercito, perché comunque una ero giovane e due ancora le donne non c’erano nell’esercito, è stata ed è la mia vita perché io ci sono stata con loro per ben sei anni, lo sono tuttora un bersagliere, e quindi sono, per me sono vita, vitalità, fortuna, orgoglio, perché sono orgogliosa di essere un bersagliere, sono tutto per me!”
L’Afghanistan
“Il bello dell’Afghanistan, sì, ci sta, ed è a partire dai paesaggi, dal cielo stellato della notte, che noi, comunque noi non lo vediamo perché le nostre città sono inquinate dalle luci, alla bellezza dei bambini che con poco ti ringraziavano, bastava una bottiglietta d’acqua oppure una brioche, che loro ti davano tanta gratitudine, si vedevano i loro occhi, i loro gesti…”
Mickey Mouse e l’Acchiappasogni
“Diciamo che Topolino è stato uno sbaglio – continua Monica Contrafatto – in realtà ho fatto questo tatuaggio di Topolino perché infatti c’ha mezzo cuore perché aspetto ancora il mio Mickey Mouse, quell’altra metà del mio cuore…ma ultimamente penso che il mio Michey Mouse sia più Pluto, cioè il mio cane, Raoul, un cocker nero, invece l’acchiappasogni è, in realtà dico l’ho fatto sulla gamba, l’unica gamba che mi è rimasta, la gamba sinistra, perché l’acchiappasogni, voglio acchiappare tutti i sogni che realizzo, difatti sono andata a Doha, e uno dei miei sogni era quello di fare un Mondiale, e ho continuato a colorare la mia gamba, facendo il simbolo del Mondiale di Doha, quindi in quella parte di gamba metterò tutti i miei sogni realizzati, vicino all’acchiappasogni!
La fortuna e la paura
“La fortuna, la fortuna ce la creiamo noi stessi, noi siamo artefici del nostro destino, quindi se vogliamo essere fortunati, lo dobbiamo solo volere, quindi è una cosa fondamentalmente tipo mentale, non reale. Quando tu hai paura non puoi andare tipo oltre, quindi è sempre una cosa sempre psicologica, nel senso tipo che tu pensi di non riuscire a fare una cosa non la farai mai, e quindi avere paura, da una parte, in certi casi può essere importante, perché comunque l’uomo non dev’essere sempre sicuro di se stesso, però non dobbiamo far sì che la paura sia al di sopra delle nostre capacità reali”.
La Sicilia
“La Sicilia è la regione più bella dell’Italia, è la mia terra, io la adoro, io spero, spero un giorno di poter competere sopratutto per la mia città, che è Gela, e quando posso ci torno molto volentieri, sopratutto in estate perché il clima è bellissimo, ma pure in inverno perché è molto meglio di tutte le regioni d’Italia!”