I Mondiali Dubai 2019 sono ufficialmente usciti di scena, ed è arrivato il momento di fare ‘i conti in tasca agli atleti’. Già, perché dalla nona edizione della rassegna iridata, l’Italia è uscita a testa alta. I nostri azzurri, infatti, hanno conquistato 6 medaglie (2 ori, 3 argenti e 1 bronzo) e 5 slot per i Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. In particolare:
- ORO: Assunta Legnante nel peso e nel disco F11;
- ARGENTO: Oxana Corso nei 100 T35, Monica Contrafatto nei 100 T63, Oney Tapia nel disco F11;
- BRONZO: Oxana Corso nei 200 T35.
FISPES: “La squadra è competitiva”
A seguito dei Mondiali Dubai 2019, il presidente FISPES Sandrino Porru ha voluto fare un bilancio dell’esperienza azzurra. “È stato un Mondiale in salita – si legge in una nota -, ma i ragazzi hanno risposto in modo importante. La squadra è competitiva tanto che abbiamo ben 13 atleti tra i primi otto e 14 tra i top 10. Le medaglie potevano essere di più perché mancano quelle di Martina Caironi, ma i risultati ottenuti sono un’ottima base per affinare la preparazione per le Paralimpiadi“.
Risultati che, comunque, sono migliori rispetto all’edizione del 2017. “Qui il livello tecnico era nettamente più alto perché le nazioni volevano staccare i pass per Tokyo. Mi piace anche pensare che atleti come Simone Manigrasso, Roberto La Barbera e Marco Cicchetti hanno vissuto le finali più belle e ricche dal punto di vista tecnico, cosa che ci fa ben sperare per il futuro. Oltre ad un plauso a Monica Contrafatto, Oney Tapia e Giuseppe Campoccio, una menzione particolare è doverosa per Oxana Corso che ha saputo rientrare in pista con nuovo vigore e caparbietà, conquistando medaglie importanti e rendendoci tutti orgogliosi”. Parola a margine anche per Assunta Legnante che, “come sempre si è distinta non solo per i suoi risultati, ma anche per la sua umanità e capacità di fare squadra fuori e dentro al campo”.
E dopo i Mondiali Dubai?
Questi ottimi risultati sportivi fanno ben sperare per il futuro dell’atletica paralimpica italiana. A partire da alcuni dei progetti che potrebbero consegnarci i campioni di domani. “Ora la Federazione – spiega Porru – continuerà a promuovere il movimento con FISPES Academy e la Scuola di Para atletica a Roma per costruire opportunità per i giovani”.
Il direttore tecnico azzurro: “Non eravamo in condizioni ottimali”
Molto più approfondita a livello tecnico l’analisi del DT Vincenzo Duminuco. “Si è trattata di una trasferta molto difficile – riporta la stessa nota – perché, senza cercare giustificazioni, non eravamo nelle condizioni fisiche ottimali a causa di alcuni infortuni dovuti alla lunga stagione. In ogni caso il bilancio è positivo perché a noi interessava una medaglia in meno, ma una slot in più, e siamo riusciti nell’intento anche rispetto ad altre delegazioni più numerose”.
Duminuco si dice ampiamente soddisfatto della sua squadra: “Abbiamo tre record italiani (Simone Manigrasso nei 100, Assunta Legnante nel disco F11 che vale anche come primato europeo, e la staffetta universale 4×100) e, su 21 gare, in 16 i nostri atleti si sono piazzati tra i primi otto al mondo. Ciò ci fa ben sperare per l’acquisizione di nuove slot nella seconda fase di attribuzione. Ora imposteremo una programmazione basata sull’attenzione ai singoli atleti top level, incrementando gli scambi con gli allenatori personali”.