Come possiamo riconoscere se una milza è ingrossata o gonfia? Guardando i sintomi e le cause, che possono essere determinate da patologie
La milza ingrossata, nota anche con il termine splenomegalia, simboleggia un malfunzionamento dell’organo stesso, riscontrabile con l’aumento del suo volume normale (in genere è lungo 12 cm), condizione da tenere sotto controllo per non incorrere nella rottura dell’organo stesso. Ciò può dipendere da una serie di cause e malattie, e quindi una milza gonfia non è associabile a una patologia in senso stretto.
Si tratta di una condizione trattabile, anche con l’asportazione dell’organo stesso. Tutto però dipende dall’individuazione della causa che ha originato l’ingrossamento della milza. Certo è che se ci troviamo di fronte a una causa di difficile cura, la condizione viene definita irreversibile.
La milza ha diversi ruoli all’interno dell’organismo, come la produzione, la distribuzione e la distruzione dei globuli rossi, l’annientamento di batteri, il metabolismo del ferro e l’accumulo di piastrine.
A cosa si deve quindi l’ingrossamento della milza? In particolare, può accadere che un numero eccessivo di globuli rossi venga immagazzinato all’interno di questo organo (anemia). Può capire inoltre che lo stesso organo distrugga le piastrine (trombocitopenia) e i globuli bianche (leucopenia).
Non essendo una patologia in sé, i sintomi della milza gonfia possono essere associabili alle cause che la determinano. In generale, comunque, vi sono dei segni che possono comparire in ogni caso. Ad esempio:
Come detto precedentemente, la milza gonfia non è una malattia in sé, ma può essere causata da una serie di patologie, infezioni e tumori. Come malattie della milza possiamo trovare:
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I bambini che presentano una milza ingrossata sono tra le categorie più a rischio, e possono indicare la presenza di condizioni come mononucleosi, malattia di Gaucher e malattia di Nienmann-Pick.
La diagnosi di milza ingrossata può essere data da una serie di esami che, appunto, vanno a ricercare le cause della condizione. Possono essere utili:
Grazie a ciò, è possibile individuare una splenomegalia lieve o moderata (quando la milza si gonfia tra i 13 e i 20 cm) o una splenomegalia grave (oltre i 20 cm). Tale termine non va confuso con l’ipersplenismo, che fa riferimento a un’incontrollabile funzionalità dell’organo.
Prima di spiegare i trattamenti esistenti, vale la pena rammentare che per qualsiasi decisione medica bisogna ascoltare sempre uno specialista, il quale indicherà anche i tempi di recupero. La cura e i rimedi per la cura della milza ingrossata, infatti, richiedono un parere medico abbastanza importante, che possono variare a seconda della patologia scatenante la condizione. Ad esempio:
Una dieta equilibrata e sana può aiutare a contrastare l’insorgere di una milza gonfia. In particolare, i cibi che possono far bene alla milza sono:
E invece cosa bisogna evitare di mangiare se si ha la milza ingrossata?
La milza non è un organo vitale, ma l’asportazione può determinare delle conseguenze negative, nonostante gli altri organi assumano alcuni dei lavori da lei portati avanti. In particolare, si può parlare di immunodepressione post-splenectomia, cioè il nostro organismo sarà più predisposto a una serie di infezioni come meningite, polmonite e influenza (per questo motivo, risultano molto importanti le vaccinazioni). Vale la pena comunque rassicurare su un punto: l’asportazione della milza non pregiudica l’aspettativa di vita di un essere umano.
Ultima modifica: 16/03/2021