Il Decreto Milleproroghe ha posticipato l'attuazione definitiva della Riforma della Disabilità fra due anni: ecco quali sono i cambiamenti
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Il Decreto Milleproroghe è stato approvato, con delle ripercussioni anche per le persone disabilità, in particolare sulla Riforma della Disabilità, la cui applicazione su tutto il territorio nazionale slitta di un anno, aumentando così il tempo di sperimentazione.
Dopo l’approvazione definitiva del decreto milleproroghe, avvenuta alla Camera con 165 voti favorevoli, 105 contrari e 3 astenuti, l’articolo 19 bis aumenta il tempo di sperimentazione della Riforma della Disabilità di un anno.
Dal 1° gennaio 2025 era partita la sperimentazione di semplificazione di accertamento dell’invalidità civile (che vi abbiamo raccontato qui). Una sperimentazione che sarebbe dovuta durare solamente 12 mesi, secondo le modalità previste dal decreto 62/2024, ma che invece vedrà i propri tempi allungarsi di 24 mesi. Ciò vuol dire che l’entrata in vigore della Riforma della Disabilità avverrà il 1° gennaio 2027, salvo ulteriori proroghe.
Attualmente, la sperimentazione è attiva nelle province di Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. Dal 30 settembre 2025 si aggiungeranno Aosta, Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza e Trento. Con molta probabilità, nel 2026 verranno aggiunte altre province alla sperimentazione.
Inoltre questa fase di sperimentazione sarà seguita anche da una segreteria tecnica che affiancherà il ministero per le Disabilità, che resterà operativa fino alla fine del 2027, grazie a un incremento degli stanziamenti di 900mila euro.
Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana Superamento Handicap, ha parlato di “passi positivi, a patto che servano a individuare eventuali criticità e colmare vuoti. È fondamentale ora che il Ministero della Salute lavori con tempi certi senza creare ulteriori ritardi nell’applicazione della norma che di fatto andrebbe a compromettere i diritti delle persone con disabilità”. Per cui, “non deve tradursi in un rinvio nell’attuazione di diritti”.
“Ogni riforma deve partire dai bisogni reali delle persone con disabilità e dalla loro piena partecipazione ai processi decisionali – ha aggiunto il presidente Falabella -. Non possiamo accettare che i diritti vengano rimandati all’infinito. Siamo di fronte a un cambiamento importante, un’opportunità per migliorare la vita di milioni di cittadini e cittadine con disabilità. È fondamentale partire con il piede giusto, senza ritardi e incertezze. Ogni scelta deve essere fatta con responsabilità, mettendo al centro i diritti e il benessere delle persone. Dobbiamo garantire un sistema equo, inclusivo. Questa riforma non deve essere solo un atto burocratico, ma un vero passo avanti”.
Ultima modifica: 20/02/2025