Il microcitoma polmonare (noto anche come carciroma polmonare) – di cui si è parlato recentemente per il caso di Elena, donna veneta che ha richiesto il suicidio assistito in Svizzera – è un tumore del polmone a piccole cellule che colpisce polmoni e bronchi con forte severità.
Si tratta di una neoplasia molto aggressiva (ha una crescita molto rapida per via della moltiplicazione incontrollata delle cellule tumorali) e le aspettative di vita sono veramente minime. Tale tumore insorge prevalentemente in chi è fumatore (anche se può essere diagnosticata nei non fumatori), ma i fattori di rischio riguardano anche il radon, l’amianto, lo smog e l’inquinamento ambientale.
Quali sono i sintomi del microcitoma polmonare?
Durante le prime fasi della malattia il tumore può essere asintomatico, mentre successivamente il primo segno ad apparire è la tosse con catarro o la tosse secca, che possono perdurare nel tempo. Possono presentarsi anche:
- sangue nel catarro (emoftoe);
- mancanza di fiato (dispnea);
- respiro sibilante;
- febbre;
- polmoniti o bronchiti persistenti;
- dolore al torace;
- difficoltà di deglutizione (disfagia);
- stanchezza eccessiva (astenia);
- perdita di appetito, a cui può seguire perdita di peso.
Ci sono casi in cui il tumore può colpire anche altri organi, e dunque diffondersi al di fuori del torace, causando una sintomatologia diversa in base al tipo di organo colpito. Ad esempio, se la neoplasia colpisse anche il fegato, potremmo trovare epatomegalia, poco appetito, ittero e nausea.
Come diagnosticare il microcitoma polmonare?
La diagnosi del tumore deve essere tempestiva e può essere realizzata con una radiografia del torace. Un ulteriore esame è la tomografia computerizzata (TC) che, rispetto al precedente, permette di definire al meglio le dimensioni e il posto dove si trova e si sta diffondendo la neoplasia.
C’è anche la tomografia ad emissione di positroni (PET), che si basa sulla somministrazione di una sostanza a base di zucchero legata a una molecola radioattiva per via endovenosa. Come sempre, ogni strumento di diagnosi va deciso dal proprio medico curante o da un medico specialista.
Si può guarire dal microcitoma polmonare?
Solo il medico potrà dare una risposta precisa a questa domanda, valutando caso per caso. Al momento sappiamo che il trattamento più utilizzato contro questo tumore del polmone è la chemioterapia. Se sia curabile o meno, tutto dipende dalla salute generale del paziente, dalla sua età, dallo stadio del tumore e altri elementi che riguardano la cartella clinica specifica del paziente.
Quali sono le aspettative di vita con microcitoma polmonare?
La microcitoma polmonare ha una prognosi molto grave, anche perché ci sono probabilità di recidiva da parte del tumore. Insomma, le aspettative di vita sono molto limitate. Come spiega Mypersonaltrainer, se il tumore è a piccole cellule, la prognosi potrebbe essere di 20 mesi, e in pochi casi si può sopravvivere per 5 anni. Se invece la patologia è più diffusa, l’aspettativa di vita è minore, tanto che in rari casi si arriva a sopravvivere per meno di 5 anni.