I Lego Braille sono mattoncini giocattolo che aiuteranno le persone con disabilità visiva a imparare l'alfabeto. Scopriamo come.
I mattoncini Lego Braille per bambini non vedenti (ciechi e ipovedenti) saranno presto in circolazione anche in Italia, precisamente nella primavera 2021, e aiuteranno le persone con disabilità visiva a studiare l’alfabeto e a migliorare le proprie abilità tattili.
L’azienda danese ha lanciato in giro per il mondo una speciale linea di mattoncini dedicata al sistema di lettura Braille. Al momento, il kit con 300 “special bricks” è disponibile in Germania, Francia, Regno Unito, Danimarca, Norvegia, Stati Uniti e Brasile.
Il prossimo anno, però, oltre al Bel Paese, la fusione tra Braille e Lego sarà disponibile anche in Austria, Belgio, Finlandia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Svizzera, Paesi Bassi, Svezia, Australia, Canada e Nuova Zelanda.
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In Italia questi Braille Bricks arriveranno solo il prossimo anno, come confermato da Il Sole 24 Ore. Tuttavia, la storia dei Lego Braille ha radici molto lontane. Il progetto, di fatto, nacque nel 2011 dalla collaborazione tra Lego Group e Lego Foundation, associazione danese che si occupa di disabilità visiva.
Assieme a un’altra associazione per non vedenti, la Dorina Nowin Foundation, basata in Brasile, l’iniziativa ha preso corpo, fino ad arrivare al lancio del prodotto in diversi paesi del mondo. Inizialmente, i mattoncini in Braille sono stati resi gratuiti per le famiglie con bambini non vedenti e per istituzioni dedicate. Ovviamente, ogni set di blocchetti è adattato alle diverse lingue diffuse nel mondo.
Immaginate i classici mattoncini Lego, con tutti i rilievi che permettono l’incastro tra i vari pezzi. Bene, i Lego Braille avranno le stesse fattezze, solamente che ogni pezzo sarà dotato di un diverso numero di rilievi in base alla lettera dell’alfabeto o al numero che intendono raffigurare.
Ci saranno anche segni di punteggiatura, simboli matematici e tanto altro. Al tempo stesso, questi segni saranno stampati sui lati per aiutare chi giocherà insieme ai bambini non vedenti. Il tutto, in una confezione da 250/300 pezzi l’uno.
Così i Lego Braille non solo semplificano l’apprendimento di un sistema di lettura, ma aiutano “l’integrazione con gli altri bambini”, come spiega Camila D. Ferreira, pedagogista dell’educazione inclusiva, in un video su Youtube. Secondo Eliana China Lima, specialista della Dorina Nowill Foundation, il messaggio principale è che “l’innovazione sta nella semplicità”.
Più incisivo, invece, il discorso di Arthur Sacek, design specialist della Lego: “In alcune scuole hanno queste macchine da scrivere in Braille. Quando digiti, si dà un colpo sul foglio. Con i Lego, se fai un errore, levi un mattoncino e ne metti un altro”.
Una funzionalità simile alla gomma da cancellare per le matite, insomma. Sono già state fatte alcune prove sui diretti interessati. La giovane studentessa non vedente Anny Caroline Dos Santos, ad esempio, ha sottolineato una caratteristica nevralgica dei nuovi mattoncini: “Ho potuto insegnare ai miei fratelli e ai miei cugini come aiutarmi nel caso mia madre non ci sia”.
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Ultima modifica: 24/08/2020