Matteo Orsi si ricorderà molto bene la prima Paralimpiade della sua carriera, nonostante le due sconfitte contro dei giganti del tennis tavolo paralimpico. La giovane promessa italiana infatti ha dovuto lasciare anzitempo Tokyo 2020 a causa delle due sconfitte maturate contro il cinese Feng Panfeng (numero uno al mondo) e il polacco Maciej Nalepka. Nessuna macchia indelebile però, anche perché le premesse per diventare una stella ci sono tutte.
Matteo Orsi, i tecnici: “Quando si cimenta in qualcosa la porta avanti”
Matteo Orsi è nato il 1° luglio 1998 a Savona (Liguria). A 16 anni è vittima di un incidente stradale, che gli ha provocato una lesione alla spina dorsale e la conseguente paraplegia. Ciò però non lo ha fermato da buttarsi nel mondo sportivo paralimpico, ottenendo con il tennis tavolo la vittoria ai Giochi Paralimpici Europei Giovanili del 2017 e i quarti di finale ai campionati europei assoluti di Helsinborg in Svezia nel 2019. Attualmente è il numero 16 nel ranking mondiale.
Prima di tutto ciò, prima dell’incidente, Matteo era già uno sportivo. Per diversi anni aveva provato diverse discipline, tra cui nuoto, sci, atletica e calcio: “Sono sempre stato portato per l’attività sportiva”, racconta l’atleta in una recente intervista in onda su RAIPLAY (la cui realizzazione è stata affidata al team di Ability Channel e voluta dal CIP). La disabilità dunque non ha fermato la sua voglia di fare sport e mettersi in gioco, con la scelta del tennis tavolo paralimpico in quanto è “uno sport di intelligenza, di tattica ma anche molto fisico”.
Nella stessa intervista, troviamo anche il racconto dei suoi tecnici sportivi. “Avevo sentito questo ragazzino non ancora diciottenne al telefono dirmi ‘Voglio fare sport ai massimi livelli’ – spiega il direttore tecnico paralimpico FITET Alessandro Arcigli -. Insieme abbiamo buttato le basi di quello che poteva essere un percorso che non si poneva già dall’inizio nessun limite”. Gli fanno eco le parole di Donato Gallo, tecnico nazionale paralimpico FITET: “Matteo Orsi è la persona che quando decide di cimentarsi in qualche cosa, la porta avanti”.
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