“Diciotto” è il titolo del nuovo libro autobiografico di Martina Fuga, vice-presidente e responsabile della comunicazione CoorDown e presidente dell’Associazione Genitori e Persone con sindrome di Down di Milano. In quest’opera la scrittrice racconta la storia di Emma, sua figlia con Sindrome di Down arrivata al 18esimo anno d’età.
“Questo libro è tutta una confessione – spiega Fuga nella nostra intervista – perché racconto il mio ruolo di mamma e il mio senso di inadeguatezza. Non è un mestiere che si può imparare a fare, dobbiamo semplicemente cercare di imparare a farlo mentre viviamo la nostra vita”.
“Devo dire che quand’è nata lei – aggiunge – pensavo di dover essere un genitore particolare. Avevo una grande ansia da prestazione, cercavo di capire che cosa dovevo fare. La vera differenza è che bisogna fare i conti con il mondo”.
Infine Fuga snocciola anche un consiglio per gli altri genitori di persone con disabilità, partendo dal suo vissuto: “Essere genitori, fare i genitori. Prima di avere un figlio con una diagnosi, hanno un figlio. Quello che direi alla me di 18 anni fa è di preoccuparmi un po’ meno della Sindrome di Down e un po’ più della bambina che avevo tra le braccia”.
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Chi è Martina Fuga?
Martina Fuga nasce a Venezia, è milanese di adozione. È una scrittrice, una storica dell’arte, esperta di Diversity Equity & Inlcusion, vice-presidente e responsabile della comunicazione di CoorDown e presidente dell’Associazione Genitori e Persone con Sindrome di Down di Milano. Attualmente è anche attivista sul tema della disabilità.
“Diciotto” non è il suo primo libro, ma finora ha pubblicato anche “Lo zaino di Emma”, “Giù per la salita”, “Emozionarte”, “La storia dell’arte raccontata ai bambini” e “Fare la moda”. Emma, a cui è dedicato il nuovo libro autobiografico, è la sua seconda figlia avuta con l’ex calciatore Paolo Orlandoni.
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