La Manovra finanziaria 2025 prevede un considerevole taglio per gli stipendi dei top manager, ma non di ogni contesto lavorativo
In caso di approvazione definitiva, la Manovra finanziaria 2025 prevede la possibilità di fissare un tetto sugli stipendi dei top manager in Italia, ma non riguarderà tutti. Con l’avvio dei lavori parlamentari, che porteranno la Legge di Bilancio alla sua entrata in vigore, siamo nel vivo delle studio delle singole misure inserite nel disegno di legge.
Uno degli argomenti a tenere banco in questi giorni è il tetto sugli stipendi dei top manager, che inizialmente sembrava interessare ogni ambito lavorativo, ma invece sembra pendere verso specifici settori lavorativi. All’interno di questa guida, scopriamo quali sono gli esclusi e come funziona il taglio degli stipendi ai top manager.
Come scrive il Sole 24 Ore, l’articolo 111 della nuova Legge di Bilancio recita che “il limite dell’importo annuo corrispondente al 50% del trattamento economico complessivo annuo lordo” riconosciuto al primo presidente della Corte di Cassazione. Quifinanza.it evidenzia che tale limite è fissato a 160mila euro lordi all’anno (rispetto ai 240mila euro attuali).
Ciò significa che non ci saranno conseguenze retroattive sugli stipendi dei contratti in corso, ma maggiori novità in merito saranno disciplinate da un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che dovrà essere emanato 180 giorni dopo l’entrata in vigore della Manovra 2025, prevista per il 1° gennaio 2025.
Come anticipa il Sole 24 Ore, il taglio dello stipendio dei manager non riguarda la Pubblica Amministrazione, le agenzie fiscali, le autorità indipendenti, gli enti pubblici economici, i ministeri, l’INPS, l’INAIL, l’ISTAT, i Comuni, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, gli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale e gli enti del servizio sanitario nazionale.
Chi invece è incluso in questo cambiamento è il manager al vertice di enti che “ricevono, anche in modo indiretto e sotto qualsiasi forma, contributi a carico della finanza pubblica”.
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Ultima modifica: 23/10/2024