News

Manovra 2025 e quoziente familiare: che cos’è e come funzionerebbe

Nella Manovra 2025 potrebbe essere inserito il quoziente familiare, che punta a riconoscere più detrazioni fiscale per famiglie con figli

La Manovra finanziaria 2025 potrebbe includere il quoziente familiare, una misura desiderata già lo scorso anno dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ma che poi non fu mai inserita nella scorsa Legge di Bilancio per dare priorità al taglio al cuneo fiscale. Questa agevolazione punta a ridurre drasticamente le tasse alle famiglie con figli, con l’obiettivo di incentivare la natalità.

Ma nella pratica in cosa consiste? All’interno di questa guida, scopriamo quali sono le intenzioni della maggioranza e come si potrebbe applicare il quoziente familiare nelle nostre vite.

Manovra 2025 e quoziente familiare: ipotesi su come funziona

Tra le ipotesi ventilate per la prossima Legge di Bilancio, ci sarebbe la possibile introduzione del quoziente familiare, una corposa detrazione fiscale (anche completa) per le famiglie che hanno figli, specialmente quelle numerose. In soldoni, funzionerebbe così: chi ha più figli, pagherà meno tasse.

Già un anno fa il ministro Giorgetti puntava alla sua introduzione. La proposta dell’epoca prevedeva le seguenti detrazioni: 2.500 euro per il primo figlio, 5.000 euro per figlio a partire dal secondo (con 2 figli si arrivata a 7.500 euro) e 10.000 euro per figlio a partire dal terzo.

Da ciò capiamo che si tratta di una misura cospicua, che richiede investimenti e fondi massicci (per ora si ipotizza tra i 5 e i 6 miliardi di euro). Il problema della Manovra 2025 però sta proprio nella disponibilità economica: ci sono pochi soldi (si stimano tra i 23 e i 25 miliardi di euro), principalmente a causa dei vincoli imposti dalla procedura di infrazione per disavanzo eccessivo aperta nel giugno scorso dall’Unione Europea e delle nuove regole del Patto di Stabilità.

In base alla ricostruzione de Il Sole 24 Ore, la valutazione dell’epoca era l’istituzione di un sistema di tassazione delle famiglie dividendo il reddito complessivo per il numero dei suoi componenti in base a dei coefficienti, senza però considerare la composizione del patrimonio, inquadrati in una scala di equivalenza, diversamente da come fa l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

Più nel dettaglio, lo scorso anno Adnkronos aveva ipotizzato come avrebbe funzionato il calcolo dell’IRPEF utilizzando il quoziente familiare:

  • si sommano tutti i redditi dei componenti del nucleo familiare;
  • Si divide il reddito complessivo familiare per il numero di componenti del nucleo in base a dei coefficienti specifici.
  • Dal risultato di questa operazione si ottiene il quoziente familiare: più è alto il coefficiente, più si abbatte il quoziente familiare, che nel calcolo dell’Irpef diventa la base imponibile;
  • Si applicano eventuali detrazioni;
  • Sulla base imponibile si applicano le aliquote Irpef che vengono poi moltiplicate per il numero dei componenti della famiglia;
  • Si applicano eventuali deduzioni.

Invece i coefficienti del quoziente familiare sarebbero stati i seguenti:

  • 1 per single e per le vedove/i con almeno un figlio a carico;
  • 2 per coppia sposata o convivente;
  • 0,5 per primo e secondo figlio;
  • 1 per ogni figlio dopo il secondo.
  • 0,5 per i genitori soli con almeno un figlio a carico;
  • 4 per il terzo figlio (e oltre) o di figli disabili a carico.

Come ha scritto il Giornale, le detrazioni fiscali dovrebbero riguardare ambiti della vita di tutti i giorni: la scuola (alzare le soglie delle detrazioni fiscali), l’università (detrazioni per gli affitti), lo sport l’abbonamento ai mezzi pubblici. C’è comunque da considerare che questa misura si accompagnerebbe all’Assegno Unico Universale, che nella Manovra 2025 potrebbe profondamente cambiare.

Di fronte all’ipotesi del quoziente familiare per la Manovra 2025 non sono mancate le critiche. Tale misura infatti porterebbe maggiori vantaggi fiscali al coniuge con il reddito più elevato, e in linea generale avvantaggerebbe le famiglie con alto reddito. Inoltre, sovvenzionare tale detrazione potrebbe portare alla riduzione di bonus per single o coppie che non hanno figli. In sostanza, tale misura potrebbe pesare sulle famiglie monoreddito e con pochi figli a carico.

Leggi anche: Le date della Manovra 2025: quando verrà approvata la Legge di Bilancio?

Ultima modifica: 16/09/2024

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.