News

Manovra 2025 ed extraprofitti banche: cosa sono e cosa farà il Governo

La Manovra finanziaria 2025 potrebbe contenere una misura riguardante gli extraprofitti delle banche, ma non sarà una tassa. Scopriamo di più

Il Governo è alla ricerca delle risorse (almeno 25 miliardi di euro) per finanziare le varie misure della Manovra 2025, per questo motivo si sta valutando una tassa sugli extraprofitti delle banche. Già lo scorso anno l’Esecutivo tentò un blitz, ma fallì e fece infuriare le banche, come riporta l’Ansa.

Lo spirito, ora, non è quello di “tassare” gli extraprofitti della banche, bensì di permettere alla Manovra finanziaria 2025 di poter contare su un contributo solidale da parte delle banche, che non abbia quindi intenti punitivi.

Cosa sono gli extraprofitti delle banche?

Con la Manovra 2025 si parla di extraprofitti delle banche, ma cosa si intende? Come spiega Forbes, si tratta di un incremento improvviso dei profitti legati a variazioni particolari della domanda di prodotti bancari (ad esempio i tassi di interesse).

Nell’agosto 2023 il governo Meloni introdusse già una tassa sugli extraprofitti nel decreto Omnibus, in risposta alla stagione di rialzi dei tassi di interesse decisi dalla Banca Centrale Europea.

Definito uno strumento di “giustizia sociale”, il decreto prevedeva un prelievo una tantum del 40% sugli extraprofitti bancari, calcolati come differenza tra interessi attivi (guadagni dai prestiti) e interessi passivi (spese per gli interessi sui conti dei clienti), come delineato da Opstart. Il tetto massimo della tassa sugli extraprofitti delle banche fu fissata allo 0,26% dell’importo complessivo.

Leggi anche: Manovra 2025 e stipendi: cosa cambia con la Legge di Bilancio

By dolgachov da envato elements

Manovra 2025: cosa cambia con gli extraprofitti delle banche

In vista della messa a punto del Piano strutturale di bilancio, il Governo starebbe pensando di chiedere alle banche (ma anche al mondo delle assicurazioni e al settore energetico) di contribuire ai conti pubblici, come segnala SKYTG24.

Secondo alcune indiscrezione, si starebbe lavorando a un “prelievo solidale” dell’1,2% sugli utili degli ultimi 12-24 mesi, allo scopo di finanziare diverse misure, in primis il taglio del cuneo fiscale, gli sgravi Irpef o il bonus tredicesima. I contatti tra le parti in causa sarebbe stati avviati già durante la scorsa estate.

La misura non convince pienamente Forza Italia, come ha dichiarato il vicepremier Antonio Tajani: “Siamo contrari, si danneggerebbero le banche di prossimità e si creerebbe incertezza sui mercati a danno dell’Italia”.

Di risposta, il sottosegretario del ministero dell’Economia Federico Freni, in un’intervista a Open, ha detto la sua riguardo gli extraprofitti nella Manovra 2025: “La riproposizione di un tentativo implica una volontà iniziale che non c’è mai stata e che mai ci sarà. Le banche meritano rispetto, così come tutti gli altri player della nostra economia. Il governo non è mosso da alcun intento punitivo, ma dalla volontà di proseguire un dialogo, costante e proficuo, che ha portato e continuerà a portare solo risultati positivi. È una visione assolutamente indipendente dalla volontà e dall’inclinazione di qualsiasi partito”.

Il sottosegretario al Lavoro e vicesegretario della Lega Claudio Durigon, in un’intervista al Giornale, ha spiegato che “sicuramente chiederemo anche alle banche di dare una mano per aiutare tutta l’economia italiana, però non c’è intenzione di mettere tasse sugli extraprofitti in questo momento”.

Leggi anche: Manovra 2025, quali sono i bonus a rischio con la Legge di Bilancio?

Ultima modifica: 25/09/2024

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.