News

Manovra 2025 ed emendamenti: come cambia la Legge di Bilancio

Sono più di 4mila gli emendamenti presentati alla Camera per la Manovra 2025: scopriamo cosa sono e come potrebbero cambiare il testo

Prima di essere approvata, la Manovra finanziaria 2025 dovrà passare in rassegna 4.562 emendamenti presentanti e depositati in commissione Bilancio della Camera: 190 sono le proposte avanzate da Fratelli d’Italia, 501 da Forza Italia, 428 dalla Lega, 142 dai Noi Moderati, 992 dal Partito Democratico, 1.218 dal Movimento 5 Stelle, 354 da Alleanza Verdi Sinistra, 45 da Misto + Europa, 282 da Italia Viva, 76 dal Gruppo Misto, 201 dal Misto Minoranze linguistiche e 130 Azione.

A questi, spiega Adnkronos, si aggiungono 2 emendamenti depositati dalle commissioni e uno dal governo. Dunque, 3.300 emendamenti arrivano dalle opposizioni e 1.200 dalla maggioranza. Ognuno di loro può riguardare aspetti diversi della Legge di Bilancio, tanto da poter cambiare la struttura di alcune misure. Tuttavia, la premier Meloni ha già avvertito: saranno valutati solo gli emendamenti a costo zero o che riducano i costi.

All’interno di questa guida, scopriamo il peso che hanno gli emendamenti sul percorso di approvazione di una legge, quando si parla di ostruzionismo, in che modo possono essere valutati da Camera e Senato e in che modo potrebbero cambiare la Manovra 2025

Manovra 2025: cosa sono e come funzionano gli emendamenti

Il Senato della Repubblica spiega che con il termine emendamento si intende una proposta di modifica ai testi sottoposti all’esame dell’Assemblea o di una Commissione.

Inoltre, come ci ricorda Leggepertutti.it, sia alla Camera sia al Senato, ogni commissione (che può essere su un settore specifico, come il Bilancio, l’Ambiente, l’Istruzione e via discorrendo) esamina la legge in questione un articolo alla volta, ed è qui che possono essere presentate delle proposte di variazione dei singoli articoli, cioè gli emendamenti.

Questi emendamenti possono avere varia natura: possono aggiungere uno o più articoli, possono eliminare gli articoli, possono sostituire o sopprimere parte del testo e, infine, possono modificare la formulazione di uno stesso articolo.

A seconda poi della sede in cui viene presentato l’emendamento (Camera o Senato), sarà il Presidente di quello specifico ramo a valutarne l’ammissibilità, se non vanno in contrasto con altre delibere già adottate, e proponibili, se non sono estranei alla materia. Diversamente, non possono essere considerati. In caso di approvazione, il testo emendato passa da Camera o da Senato all’altro ramo del Parlamento.

Tuttavia, come nel caso della Manovra 2025, può capitare che vengano presentati numerosi emendamenti, talvolta con l’obiettivo di fare ostruzionismo, cioè per rallentare la procedura di approvazione di una legge.

Leggi anche: Bozza Manovra 2025: quali bonus previsti ed eliminati il prossimo anno

Emendamenti alla Manovra 2025: come potrebbe cambiare la Legge di Bilancio?

Chiarito il funzionamento, scopriamo in che modo i 4.562 emendamenti presentati alla commissione Bilancio della Camera puntano a modificare la Manovra 2025. In linea generale, come riporta Adnkronos, citando i Capigruppo di Forza Italia alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, FI vorrebbe ridurre la seconda aliquota IRPEF (passare dal 35 al 33%) ed estendere questa fascia a chi presenta un reddito fino a un massimo di 60mila euro.

Inoltre, scrive Fanpage, la stessa Forza Italia vorrebbe escludere dalla web tax i giornali online: l’esenzione riguarderebbe anche Mediaset e Rai, le televisioni private e le testate giornalistiche. Un altro emendamento poi vorrebbe aumentare le pensioni minime, arrivando almeno a 623 euro al mese.

Invece la Lega vuole entrare nel merito delle cryptovalute. In particolare, con gli emendamenti firmati da Centemero, si vorrebbe mantenere la tassazione delle valute digitali al 26% (contro il 42% previsto dalla Legge di Bilancio), proponendo anche l’istituzione di un tavolo permanente fra le associazioni coinvolte nelle attività di prestatori di servizi di cripto-attività e di fornitori di servizi di asset virtuali e le associazioni dei consumatori.

Sempre Fanpage aggiunge che ci sarebbe la proposta di una nuova rottamazione quinquies per le cartelle fiscali risalenti al periodo 2000-2023, con la possibilità di mettersi in regola senza pagare interessi e sanzioni, dividendo la somma fino a 120 rate uguali da luglio 2025.

Dalla parte dell’opposizione, scrive SKYTG24, c’è un emendamento firmato da tutti i leader che chiede più fondi per il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale: 6.802 milioni di euro per l’anno 2025, 10.578 milioni per il 2026, 11.280 milioni, 12.163, 13.225, 14.398 milioni per gli anni successivi fino al 2030 con risorse prese dai sussidi ambientalmente dannosi.

Dal canto suo, il Partito Democratico ha esposto in una nota le motivazioni dei suoi emendamenti: “Sanità pubblica, istruzione e ricerca, lavoro e salari, politica industriale per la conversione ecologica, diritti sociali e civili. […] Abbiamo messo a terra i numerosi contributi venuti dalle audizioni, dove parti sociali, associazioni di categoria, esperti e rappresentanti del settore pubblico e privato hanno espresso forti critiche sulla tenuta di una manovra che non investe e che non guarda al futuro”.

Fanpage cita anche il Movimento 5 Stelle, che avrebbe presentato i propri emendamenti finanziati in buona parte attraverso una potenziale tassa sugli extraprofitti delle banche, un taglio dei fondi alle armi e le misure di contrasto all’evasione fiscale. Tra le varie proposte, poi, spunta Italia Viva, che vorrebbe reintrodurre il bonus cultura 18app.

Infine Azione vorrebbe garantire maggiore sostegno agli affitti per i studenti ed estendere il congedo paritario, mentre +Europa vorrebbe i corsi di educazione sessuale nelle scuole medie e superiore, oltre all’installazione di distributori gratuiti di profilattici.

Leggi anche: Bozza Manovra 2025 e disabilità: le misure della Legge di Bilancio

Ultima modifica: 15/11/2024

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.