Il CdM ha approvato il Piano strutturale di bilancio a medio termine. Scopriamo cosa dice e quali sono gli obiettivi del governo
Nella giornata di ieri, martedì 17 settembre 2024, è stato approvato il Piano strutturale di bilancio a media termine in Consiglio dei Ministri, il primo (nuovo) step che porterà verso l’approvazione della Manovra finanziaria 2025.
Si tratta di una vera e propria novità per la Legge di Bilancio 2025, a causa delle nuove regole dell’Unione Europea, la quale sta richiedendo questo documento economico a determinati paesi membri che, in presenza di alcune specifiche condizioni, sono obbligati a presentare.
In base alle attuali normative europee infatti, gli Stati che hanno un deficit superiore al 3% e un debito superiore al 60% sono costretti a presentare questo report in Commissione UE. L’Italia è vincolata a causa della procedura di infrazione per deficit eccessivo, ma prima che a Bruxelles dovrà inviarlo al Parlamento.
Ma cosa contiene questo testo e come mai è così importante per la Legge di Bilancio 2025? All’interno di questa guida, scopriamo cosa contiene il Piano strutturale di bilancio a medio termine e quali sono gli step successivi.
Come spiegato dal MEF, il Piano strutturale di bilancio a medio periodo deve definire il percorso della spesa netta aggregata, delle riforme e degli investimenti da realizzare in un determinato periodo. Questo programma di politica economica può avere durate diverse a seconda dello Stato membro: l’Italia punta ai 7 anni per attuare riforme e investimenti tali da rientrare sotto una certa percentuale del rapporto tra deficit e prodotto interno lordo.
Attraverso una nota stampa, Palazzo Chigi ha diffuso i principali obiettivi contenuti nel Piano strutturale di bilancio per la Manovra 2025. In particolare, si legge, “nell’orizzonte temporale considerato dal Piano il tasso di crescita della spesa netta si attesterà su un valore medio prossimo all’1,5 per cento“.
Inoltre, “il Governo continua a portare avanti una politica fiscale prudente e responsabile, proponendo un percorso di rientro dal disavanzo eccessivo realisticamente più ambizioso di quello prefigurato dalla Commissione europea attraverso la traiettoria tecnica, impegnandosi a scendere sotto la soglia del 3% del rapporto deficit/PIL già nel 2026“.
Successivamente, l’obiettivo è garantire la stabilità del debito pubblico attraverso riforme che puntino ad aggiustare i conti pubblici: “Dopo il 2026, il percorso proposto consentirà di garantire la stabilità del debito pubblico italiano e permettere alla finanza pubblica di affrontare con maggiore efficacia le sfide future. Il Piano include riforme ed investimenti che proseguono il percorso intrapreso con il PNRR e lo aggiornano per agire con maggiore incisività su sfide quali la PA, giustizia, miglioramento dell’ambiente imprenditoriale, compliance fiscale”, conclude il comunicato.
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Inizialmente la scadenza per l’invio del Piano strutturale di bilancio alla Commissione europea era fissata per il prossimo 20 settembre, tuttavia la stessa Commissione si è dimostrata incline a una certa flessibilità di tempi. Per cui è molto probabile che l’Italia presenterà il PSB tra diverse settimane, al massimo agli inizi di ottobre.
Questo tempo extra, spiega PMI, potrebbe essere utilizzato per attuare alcune modifiche al PSB, dopo che usciranno i dati ISTAT sulla revisione dei conti (attesi per il 23 settembre 2024). Dopo di ché, il Piano sarà presentato in Parlamento e poi alla Commissione europea.
Al di là delle tempistiche sul PSB, l’Italia ha alcune date da rispettare: la prima è il 27 settembre 2024 per l’aggiornamento al Documento di economia e finanza, noto anche come Nadef. Poi il 15 ottobre 2024 la Commissione europea dovrà ricevere il Documento programmatico di bilancio.
Il 20 ottobre 2024 toccherà al disegno della Legge di Bilancio in Parlamento, mentre il 30 novembre 2024 dovrebbe arrivare il parere dell’Europa in merito alla Manovra 2025. Infine il testo dovrà essere approvato definitivamente.
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Ultima modifica: 18/09/2024