Da diversi anni si sente parlare di una Malattia X non ben precisata, che potrebbe essere la causa scatenante di una prossima pandemia. A oggi però non è dato sapere di cosa si tratti, visto che il termine specifico indica un caso probabilistico, e non una condizione particolare. In questo articolo definiamo meglio il significato di malattia x e com’è correlata alle pandemie.
Che cos’è la Malattia X?
Il termine “Malattia X” non indica una patologia specifica, bensì la possibilità che in futuro un nuovo virus o un agente patogeno già noto possa determinare la nascita di una nuova pandemia. Nel 2018 questa ipotetica patologia è stata inserita nell’elenco delle malattie prioritarie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Come scrive la stessa OMS, questa malattia “rappresenta la consapevolezza che una grave epidemia internazionale potrebbe essere causata da un agente patogeno attualmente sconosciuto come causa di malattie umane”. Per cui non esistono sintomi o cause che possiamo andare a identificare, in quale la Malattia X è simile a una strategia di prevenzione per il futuro.
A livello mondiale il numero potenziale di patologie che potrebbero causare nuove pandemie è veramente ampio. Per cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso necessario realizzare un elenco delle malattie prioritarie da monitorare, inserendo appunto patologie che rappresentano il maggior rischio per la salute pubblica. Oltre alla Malattia X troviamo:
- COVID 19
- Febbre emorragica Crimea-Congo
- Malattia da virus Ebola
- malattia da virus Marburg
- Febbre di Lassa
- Sindrome respiratoria del Medio Oriente coronavirus (MERS-CoV)
- Sindrome respiratoria acuta grave (SARS)
- Nipah e malattie henipavirali
- La febbre della Rift Valley
- Zika
Quale potrebbe essere il virus della Malattia X?
Ma quali caratteristiche potrebbe avere questa patologia? È bene affermare che è attualmente impossibile identificare quale sarà il virus che scatenerà la prossima pandemia, ma c’è chi ha provato a fare delle ipotesi.
In un articolo scritto per il Daily Mail, la ex presidente della task force sui vaccini del Regno Unito Kate Bingham, insieme a Tim Hames, ha provato a delineare le proprietà dell’agente patogeno che potrebbe causare la prossima pandemia.
“Mettiamola in questo modo – scrive Bingham -. La pandemia influenzale del 1918-1919 uccise almeno 50 milioni di persone in tutto il mondo, il doppio di quelle uccise durante la Prima Guerra Mondiale. Oggi potremmo aspettarci un bilancio di vittime simili da uno dei tanti virus già esistenti”.
Insomma, non solo virus sconosciuti, ma anche già noti che potrebbero avere delle evoluzioni catastrofiche: “Finora gli scienziati sono a conoscenza di 25 famiglie di virus, ciascuna delle quali comprende centinaia o migliaia di virus diversi, ognuno dei quali potrebbe evolversi fino a causare una pandemia”.
Invece per i patogeni sconosciuti si stima che “potrebbero esserci più di un milione di virus non ancora scoperti che potrebbero essere in grado di passare da una specie all’altra, mutare drasticamente e uccidere milioni di esseri umani”.
Perché le pandemie sono in aumento?
“L’aumento dei focolai è il prezzo che dobbiamo pagare per vivere nel mondo moderno”, scrive ancora Bingham. In che senso? Sostanzialmente, ci sono diversi fattori che stanno portando sempre più a un rapido aumento dei numeri delle pandemie nel corso degli anni: globalizzazione, sovraffollamento delle città e deforestazione.
La deforestazione risulta un punto fondamentale, in quanto la distruzione degli habitat naturali potrebbe determinare la possibilità che i virus di origine animale attacchino l’uomo (spillover), e quindi causare una nuova pandemia. Tale concetto è l’ipotesi alla base della nascita del Covid.
Nel contesto generale non va dimenticata neanche la crisi climatica. Ad esempio da diverso tempo si parla della minaccia del riscaldamento globale nei confronti del permafrost, il cui disgelo potrebbe comportare conseguenze devastanti, come l’emersione e il risveglio di virus “zombie” o “dormienti” capaci di essere pericolosi per l’uomo, gli animali e l’ecosistema globale.
Come difenderci dalla pandemia della Malattia X?
Nel 2022 l’OMS aveva dichiarato che l’elenco dei patogeni prioritari sarebbe stato aggiornato, in vista di un nuovo processo scientifico globale per contrastare epidemie e pandemie.
“Prendere di mira gli agenti patogeni e le famiglie di virus prioritari per la ricerca e lo sviluppo di contromisure è essenziale per una risposta rapida ed efficace alle epidemie e alle pandemie”, aveva spiegato il dottor Michael Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie dell’Organizzazione. “Dobbiamo investire energie e fondi per sviluppare test, trattamenti e vaccini”, aveva affermato il dottor Soumya Swaminathan, scienziato capo dell’OMS.
Una linea concordata anche da Kate Bingham: “Avremo bisogno di una strategia di portafoglio”. Tradotto: vaccini, sperimentazione di nuove tecnologie approcci alla progettazione di vaccini, investire sulla sorveglianza internazionale delle potenziali minacce virali e firmare un trattato sulla pandemia globale al fine di facilitare la condivisione di informazioni e conoscenze tra esperti e scienziati.
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