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Malattia misteriosa in Congo: cosa sappiamo e se è rischiosa

Una misteriosa malattia nella Repubblica Democratica del Congo sta causando diversi decessi tra la popolazione locale: scopriamo cosa succede

La Repubblica Democratica del Congo è alle prese con una malattia misteriosa senza nome, ma che ha già mietuto svariate vittime. E ancora non si conoscono nemmeno le cause, ma ha le potenzialità per diffondersi anche negli Stati vicini, in particolare nella vicina Angola, data la zona in cui è scoppiata l’epidemia.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità è già sul campo per evitare potenziali minacce a livello globale e contrattaccare questa febbre misteriosa. Nel mentre, scopriamo quanto ne sappiamo e se potrebbe diventare pericolosa a livello nazionale e globale.

Malattia misteriosa in Congo: sintomi e dati

Tra il 24 ottobre e il 5 dicembre 2024 nella Repubblica Democratica del Congo, in particolare nella zona di Panzi (provincia di Kwango), sono stati registrati 406 casi e 31 decessi di una malattia “misteriosa”, in quanto non è ancora stata diagnosticata. A distribuire questi dati è l’Organizzazione Mondiale della Sanità che, attraverso una nota pubblicata ieri, domenica 8 dicembre 2024, ha fatto il punto della situazione.

Una patologia che al momento mostra diversi sintomi, ma molto comuni a tutti noi: febbre (96.5%), tosse (87.9%), affaticamento (60,9%) e naso che cola (57,8%), a cui vanno aggiunti mal di testa e dolori muscolari. Inoltre i casi gravi colpiti da questa misteriosa malattia sono stati segnalati come “gravemente malnutriti”. Oltre alla malnutrizione, nei casi di morte sono associati anche difficoltà respiratorie e anemia. Le cause invece continuano a essere sconosciute, mentre la maggior parte dei casi riguarda bambini di età inferiore ai 5 anni.

In base a quanto riporta l’AP, il ministro della Salute Roger Kamba ha confermato 71 decessi, di cui 27 deceduti negli ospedali e 44 nelle comunità della provincia meridionale di Kwango. I dati però sono in continuo aggiornamento e possono cambiare da un momento all’altro. Tra l’altro, da diverso tempo l’area è già interessata a combattere l’epidemia del vaiolo delle scimmie.

Nonostante i casi vengono segnalati dalla fine dell’ottobre scorso, solamente il 29 novembre 2024 il Ministero della Salute Pubblica locale ha potuto segnalare l’OMS circa l’aumento di decessi dati da una patologie non diagnosticata in questa zona. Principalmente perché è stato difficile fare il quadro della situazione, a causa di diversi aspetti: l’area è rurale e remota; stagione delle piogge in corso, quindi difficile da raggiungere; limitate diagnosi nella regione.

Malattia misteriosa in Congo: quale potrebbe essere?

Più che di malattia sconosciuta o misteriosa, gli esperti parlano di patologia “non diagnosticata”, in quanto ancora non è stata individuata la causa specifica: al momento, per esempio, non sappiamo neanche se è di natura virale.

I sintomi fin qui descritti però possono essere confuse con malattie che già oggi conosciamo, per cui l’OMS sta conducendo indagini per escludere morbillo, influenza, polmonite acuta, sindrome uremica emolitica da Escherichia coli, COVID-19 e malaria.

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Malattia misteriosa in Congo: dobbiamo preoccuparci?

In base a quanto scrive l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si parla già di epidemia, per la quale “permangono sfide significative nella risposta clinica ed epidemiologica, che aumentano il rischio per la salute pubblica della popolazione colpita”. Oltre a quanto già abbiamo detto, sono aumentati anche i livelli di grave insicurezza alimentare: se nell’aprile 2024 la classificazione era accettabile (IPC1), da settembre 2024 siamo passati a livello di crisi (IPC3).

Un altro dettaglio che l’OMS sta valutando è la presenza di questa malattia misteriosa in Congo nei gruppi familiari, il che suggerisce potenziali dinamiche di trasmissione all’interno di una famiglia. Di contro però, non è possibile conoscere con esattezza la copertura vaccinale specifica, anche quella infantile, nella zona specifica.

Oltre alle difficoltà nel raggiungere l’area, i protocolli di sicurezza sono molto complessi a causa dell’esaurimento dei farmaci per il trattamento delle malattie comuni e dell’assistenza non gratuita, e ciò potrebbe limitare l’accesso alle cure alle popolazioni vulnerabili. A ciò va aggiunta l’instabilità della regione, in quanto i team di risposta all’epidemia potrebbero subire potenziali attacchi da parte di gruppi armati.

In base a questi elementi, l’OMS valuta elevata la gravità della situazione per la regione. Anche perché, si legge, “il potenziale di diffusione nelle aree limitrofe, unito alle lacune nei sistemi di sorveglianza e risposta, sottolineano la necessità di una maggiore preparazione”.

Invece a livello nazionale e globale il rischio viene valutato basso, per il momento. “Tuttavia – si apprende sempre dal comunicato – la vicinanza dell’area interessata al confine con l’Angola solleva preoccupazioni circa la potenziale trasmissione transfrontaliera, e il monitoraggio continuo e il coordinamento transfrontaliero saranno essenziali per mitigare questo rischio”.

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Ultima modifica: 09/12/2024

Angelo Andrea Vegliante

Da diversi anni realizza articoli, inchieste e videostorie nel campo della disabilità, con uno sguardo diretto sul concetto che prima viene la persona e poi la sua disabilità. Grazie alla sua esperienza nel mondo associazionistico italiano e internazionale, Angelo Andrea Vegliante ha potuto allargare le proprie competenze, ottenendo capacità eclettiche che gli permettono di spaziare tra giornalismo, videogiornalismo e speakeraggio radiofonico. La sua impronta stilistica è da sempre al servizio dei temi sociali: si fa portavoce delle fasce più deboli della società, spinto dall'irrefrenabile curiosità. L’immancabile sete di verità lo contraddistingue per la dedizione al fact checking in campo giornalistico e come capo redattore del nostro magazine online.