La Malattia di Pick è una forma di demenza frontotemporale rara. La caratteristica principale è l'ammasso intracellulare della proteina Tau
Con il termine Malattia di Pick intendiamo un sottotipo di demenza frontotemporale rara e irreversibile (FTD) scoperta dal neurologo e psichiatra austriaco Arnold Pick. Tale condizione, nota anche come il morbo di Pick o demenza frontotemporale di Pick, non deve essere confusa con la malattia di Nienmann-Pick.
La malattia di Pick è una condizione neurodegenerativa che colpisce alcune aree del cervello (lobi frontali e temporali). Secondo l’Alzheimer’s Association, rappresenta (insieme ad altre forme di demenza frontotemporale) fino al 15% di tutti i casi di demenza esistenti. Di fatto, si stima che sia 10/15 volte meno frequente della malattia di Alzheimer, e ciò la rende una patologia rara.
La caratteristica principale del morbo di Pick è l’ammasso intracellulare della proteina Tau, noti anche come corpi di Pick. Attualmente l’origine è sconosciuta, ma è noto che ha un’insorgenza molto precoce: tale malattia, infatti, colpisce principalmente tra i 50 e i 60 anni d’età. Al momento della diagnosi, le aspettative di vita variano dai 4 ai 6 anni.
Le demenze frontotemporali raggruppano un insieme di malattie neurodegenerative ereditarie che riguardano principalmente i lobi frontali e temporali del cervello. Tipicamente, insorge per la progressiva distruzione dei neuroni situati in queste zone. Possono manifestarsi in persone che hanno tra i 35 e i 75 anni d’età, e ne compromettono gravemente qualità e aspettative di vita.
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Molto spesso viene confusa con la malattia di Alzheimer, tuttavia la Malattia di Pick è differente da essa. Per capirlo meglio, basta guardare i sintomi:
Non esiste una terapia univoca che riesca a combattere tutti i sintomi manifestati dalla Malattia di Pick, tuttavia ci sono dei trattamenti off label, cioè sviluppati per altre patologie e che mirano a combattere i singoli sintomi.
In genere, sono consigliate terapie riabilitative e comportamentali, ma nei casi in cui si manifesta agitazione incontrollata è possibile ricorrere a farmaci antidepressivi e antipsicotici (sempre però previa comunicazione del proprio medico curante).
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Ultima modifica: 18/11/2020