La Dott.ssa Tiziana Redaelli, Primario emerito dell’Unità Spinale Unipolare di Niguarda, ci ha spiegato che cos’è l’Unità Spinale Unipolare, che tipo di pazienti ospita, quali attività accompagnano la persona mielolesa dal momento del ricovero alla dimissione e quali sono le figure professionali che intervengono.
L’Unità Spinale è una struttura deputata alla presa in carico delle persone che hanno avuto una lesione al midollo spinale, sia essa di natura traumatica oppure non traumatica, e si fa carico di queste persone dal momento dell’evento lesivo e le accompagna fino al rientro al proprio domicilio con un progetto che ha come obiettivo finale quello di far raggiungere a questa persona le migliori qualità di vita e il miglior recupero possibile compatibile con la tipologia, l’entità e il livello della lesione spinale stessa.
Per ciascun paziente viene definita una equipe che si prende carico di questo paziente fino alla sua dimissione e che è composta da un medico referente dell’Unità Spinale, uno dell’equipe multidisciplinare, un fisioterapista, un terapista occupazionale, un case manager che coordina l’attività infermieristica e, a mano a mano che il progetto si svolge, entrano altre figure quali l’assistente sociale, lo psicologo o il laureato in scienze motorie.
La proposta dell’attività in acqua è molteplice perché è un ambiente molto gradito ed estremamente facilitante.
Si fanno delle proposte di rilassamento se il paziente ha una spasticità, delle proposte di facilitazione del reclutamento di eventuali attività motorie residue e si fanno poi delle vere proposte di avvio all’attività sportiva in acqua che poi verrà eventualmente espletata in ambienti più adeguati e più preparati extra-ospedalieri.
La piscina dell’Unità Spinale è una piscina aperta, nel senso che vi accedono anche pazienti che non necessariamente hanno delle lesioni spinali. E’ aperta anche al territorio ed alle associazioni sportive che, in giorni prefissati in funzione degli impegni della piscina stessa, possono portare i loro associati per fare dell’attività in acqua anche preparatoria alle attività sportive vere e proprie.
Lo sport occupa un ruolo molto rilevante che fondamentalmente ha due versanti: uno è quello fisico ed è quello anche che ben conosciamo nella persona normodotata e che è importante perché l’allenamento cardiovascolare che l’accompagna di fatto poi è la premessa per il benessere fisico della persona, a maggior ragione se questa persona è costretta all’uso di una carrozzina;
l’altro aspetto è il piacere, perché sicuramente anche l’aspetto psicologico è molto rilevante, ma non solo, è anche un momento di facilitazione per il recupero delle attività sociali che molto spesso la lesione midollare, con le conseguenze che comporta, interrompe bruscamente.
Ultima modifica: 11/02/2020