Con il termine "Leucemia" ci riferiamo a tumori delle cellule staminali da cui hanno origine le cellule del sangue. Ecco cosa sappiamo
Con il termine “Leucemia” ci riferiamo a tumori delle cellule staminali da cui hanno origine le cellule del sangue (per questo parliamo di tumori del sangue), cioè cellule immature che, una volta sviluppate, danno vita a globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
Nelle persone con leucemie troviamo una diffusione incontrollata delle cellule staminali, prodotte dal midollo osseo, e sono dette cellule leucemiche o blasti: la loro diffusione interferisce con la crescita e lo sviluppo delle normali cellule del sangue.
Attualmente, secondo la Fondazione AIRC, a cinque anni dalla diagnosi di leucemia i pazienti adulti sopravvivono intorno al 45% dei casi, mentre nei bambini arriva al 90% in caso di leucemie linfoidi.
Sempre secondo quanto sottolinea AIRC, esiste una differenza generale tra leucemie acute e croniche, e molto dipende dalla velocità di progressione della malattia. In particolare:
Un’altra tipologia di diversificazione riguarda l’origine del tumore: se colpisce le cellule linfoidi, parliamo di leucemia linfoide; se colpisce le cellule mieloide, pariamo di leucemia mieloide. In sintesi, le forme e le tipologie di leucemie sono:
I dati del Registro Italiano dei tumori 2021 di AIRTUM (Associazione italiana registri tumori) segnala che leucemie e linfomi rappresentano circa il 50% dei tumori infantili. Invece nell’età adulta possiamo trovare la leucemia linfatica cronica e cellule B (30% di tutte le leucemie), la leucemia linfoblastica acuta (20% di tutte le leucemie), la leucemia mieloide acuta (3,5 casi annui ogni 100.000 adulti).
AIRC aggiunge che le leucemie acute rappresentano oltre il 25% di tutti i tumori dei bambini: la leucemia linfoblastica acuta è stimata al 75% di tutte le leucemie diagnosticate nei bambini fino ai 14 anni, mentre la forma mieloide acuta rappresenta il 15-20%. Mentre negli adulti sono più frequenti le forme mieloidi, al contrario di quelle linfoblastiche (25-30%).
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Ci sono diversi rischi che portano a sviluppare una forma di leucemia e, in base a quanto diffuso da AIRC e Humanitas, possiamo sintetizzarli nel seguente elenco:
Ma come e da cosi si origina la leucemia? In un paziente sano, sappiamo che le vie di evoluzione delle cellule staminali sono due: la strada mieloide, che dà origine alla maggior parte dei globuli bianchi, a piastrine e globuli rossi; la strada linfoide, che dà origine ai linfociti.
Per colpa della leucemia, l’evoluzione e lo sviluppo delle mutazioni genetiche previste all’interno di queste due vie possono interrompersi bruscamente, impendendo la formazione normale delle cellule del sangue. Capita quindi che le cellule staminali si replicano senza limite e sono capaci di resistere al ciclo di morte programmata, invadendo il midollo, il sangue, i linfonodi, la milza e il fegato: così nasce la leucemia.
Per parlare dei segni della malattia dobbiamo tenere in considerazione la macro-differenza che abbiamo presentato all’inizio dell’articolo. In caso di leucemia acuta, i sintomi si possono presentare precocemente e possono aggravarsi rapidamente. Nel caso di leucemia cronica, invece, nella fase iniziale possono non esserci sintomi.
Come sempre però la casistica dei sintomi dipende da paziente a paziente, anche perché possono colpire organi specifici e la sintomatologia può essere confusa con altre condizioni. In linea generale, possiamo riconoscere:
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L’AIRC elenca diversi strumenti diagnostici utili per scoprire la presenza o meno di leucemia:
Prima di procedere, ricordiamo che questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non sostituisce in alcun modo il parere di un medico o di uno specialista, al quale consigliamo di rivolgersi sempre prima di intraprendere una terapia.
Detto ciò, come accade in altre situazioni, anche la cura della malattia dipende dalla forma che colpisce il paziente. Per leucemie croniche sono previsti trattamenti mirati a controllare la proliferazione cellulare, mentre per le forme acute si punta all’eradicazione delle cellule immature anormali. Humanitas elenca i seguenti strumenti:
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Ultima modifica: 02/05/2023