Simone Brussolo è un fisioterapista dell’Unità Spinale di Torino che, tra le sue varie attività, da otto anni si occupa della riabilitazione robotica mediante il Lokomat, un esoscheletro robotizzato che serve per il recupero della deambulazione e quindi dell’attività degli arti inferiori.
Il Lokomat è pensato prevalentemente per persone con problemi di tipo neurologico (ictus), con lesione midollare o con patologie come la sclerosi multipla o il Parkinson.
Il Lokomat è uno strumento riservato a particolari tipi di pazienti che devono presentare specifici residui:
La struttura è composta da due sistemi principali:
La riprogrammazione neuromotoria degli schemi legati al cammino prevista dal Lokomat è di tipo ciclico (il paziente va a compiere sempre la stessa serie di movimenti) coprendo la distanza di 1 km (il tempo impiegato varia in base alla velocità del passo del paziente).
In un primo momento si va a lavorare sulla rigidità che è una delle problematiche principali che insorgono in seguito a lesione midollare e poi si passa a lavorare sullo scarico, ovvero pian piano si fa in modo di avvicinarsi sempre di più al peso reale della persona a contatto con la superficie di appoggio.
Ci sono dei cicli standard da 24 sedute che prevedono un controllo cinematico del cammino, ovvero uno studio cinematico del passo che serve proprio per verificare eventuali deficit e miglioramenti nell’uso di strumentari come questo.
Il Lokomat non è uno strumento miracoloso, e deve essere unito a tutta un’altra serie di attività riabilitative per risultare efficace. Se alla base vi è un recupero fisiologico spontaneo, indispensabile per poter ricorrere all’esoscheletro, il Lokomat è utile nell’indirizzare i movimenti verso una fisiologia più corretta.
Ultima modifica: 17/02/2020