Le lesioni da decubito, dette anche ulcere o piaghe, sono delle lesioni cutanee che tendono a formarsi nei soggetti con funzionalità neuromotoria compromessa o con scarsa mobilità, come i disabili e gli allettati. Tali lesioni si formano a causa di una prolungata e/o eccessiva pressione esercitata tra piano d’appoggio (sedia a rotelle, letto, etc.) e superficie ossea. Questo provoca uno stress meccanico sui tessuti ed un’alterazione della circolazione ematica locale che possono evolvere in necrosi interessando cute, derma e gli strati sottocutanei, fino a raggiungere, nei casi più gravi, il muscolo, la cartilagine e l’osso.
Lesioni da decubito: cause e rischi
La riduzione della mobilità rappresenta un importante fattore di rischio di insorgenza di piaghe da decubito, che infatti si presentano per lo più nelle persone allettate (in seguito ad una malattia acuta, ad un intervento chirurgico o ad un incidente), in quelle affette da lesioni croniche del midollo spinale, nei soggetti paralitici o che usano la sedia a rotelle. Importanti fattori di rischio sono inoltre:
– l’età, poiché gli anziani hanno una pelle più sottile rispetto a quella dei giovani e quindi più sensibile a pressioni, anche modeste;
– la compromissione della percezione del dolore;
– la scarsità di tessuto adiposo;
– l’alimentazione scorretta;
– l’incontinenza urinaria o fecale;
– il fumo.
In generale, l’incidenza delle lesioni da decubito è maggiore tra le persone residenti nelle case di riposo rispetto a quelle curate a domicilio o ricoverate in ospedale.
I principali meccanismi che determinano l’insorgenza di queste lesioni ulcerative, sono:
- pressione protratta: la compressione di pelle e tessuti tra l’osso e la superficie d’appoggio altera la circolazione ematica locale impedendo al tessuto di ricevere un adeguato apporto di ossigeno e sostanze nutritive con conseguente necrosi (danno irreversibile che consiste nella morte del tessuto stesso);
- attrito: manovre scorrette di cambio di posizione danneggiano la pelle rendendola così ancora più fragile (è importante ricordare che frequenti cambi di posizione, se eseguiti in maniera corretta, sono alla base della prevenzione delle lesioni);
- taglio: si verifica quando i tessuti cutanei si muovono in una direzione mentre l’osso sottostante si muove nella direzione opposta.
Gli stadi delle piaghe da decubito
A seconda della loro gravità le piaghe da decubito possono essere classificate in quattro stadi che, se riconosciuti precocemente, sono un presupposto fondamentale per un’adeguata terapia.
- Stadio I: eritema irreversibile. La lesione è caratterizzata da un arrossamento marcato e persistente (eritema) ma la cute è ancora integra;
- Stadio II: la lesione è limitata all’epidermide e/o al derma (strato cutaneo sottostante) e si presenta sotto forma di abrasione, vescicola o lieve cavità;
- Stadio III: c’è interessamento del tessuto sottocutaneo fino alla fascia muscolare, che non viene però oltrepassata; è presente perdita di liquido infiammatorio.
- Stadio IV: la necrosi interessa anche i muscoli, le ossa ed i tessuti di supporto, come tendini e articolazioni.
Cura e trattamento delle lesioni da decubito
La terapia delle piaghe da decubito è piuttosto impegnativa e spesso la guarigione non è perfetta. La maggior parte delle lesioni da decubito al primo e al secondo stadio, se sono adottate opportune misure conservative, migliora e guarisce entro alcune settimane. Al contrario, per le piaghe al terzo o al quarto stadio, per le quali è difficile la guarigione spontanea, può risultare necessario l’intervento chirurgico.
La mobilizzazione rappresenta la prima forma di difesa dell’organismo contro la compressione: è fondamentale quindi cambiare spesso posizione sfruttando, se necessario, appositi sostegni. La frequenza per il cambio posturale dei soggetti a rischio non deve mai superare le due ore.
Le cure igieniche (quotidiane e secondo necessità) sono di importanza basilare per il mantenimento dell’integrità cutanea, poiché la presenza di sporco e secrezioni favorisce la colonizzazione batterica e la macerazione dei tessuti.
L’incontinenza fecale e urinaria costituiscono due aspetti importanti nella prevenzione delle lesioni, è quindi importante tenerle sotto controllo.
La nutrizione è uno degli elementi fondamentali per mantenere l’integrità tissutale e per promuovere il processo di cicatrizzazione (la gravità di una lesione cutanea infatti è correlata all’entità del deficit nutrizionale). Bisogna quindi garantire all’organismo un adeguato apporto calorico, proteico, vitaminico e di oligoelementi.
Il trattamento delle lesioni da decubito varia in base alle condizioni del paziente, al tipo di lesione ed alla sua evoluzione.
La cura di una piaga da decubito prevede:
– pulizia (detersione)
– rimozione del tessuto danneggiato (sbrigliamento)
– distruzione degli agenti infettivi della ferita (antisepsi)
– medicazione.
Come prevenire le piaghe da decubito
E’ un dato certo che la prevenzione sia determinante per ridurre l’insorgenza delle lesioni da decubito o, a lesione già instaurata, per limitarne al minimo la progressione; questo non significa però che il processo sia facile o senza complicazioni.
Il piano di prevenzione si articola in tre tipologie di intervento:
1) cure igieniche e protezione della cute
2) gestione della pressione sui tessuti
3) valutazione e sostegno nutrizionale.
…E dei consigli pratici?
Convivere con le lesioni da decubito non è semplice viste le limitazioni che comportano, oltre all’evidente fastidio e dolore che procurano. Vi sono però degli accorgimenti che, se messi in pratica quotidianamente, possono aiutare ad evitare che la lesione si evolva e peggiori favorendo, al contrario, una progressiva riparazione:
- controllare la cute almeno una volta al giorno, prestando particolare attenzione alle zone arrossate;
- effettuare un’accurata igiene intima dopo ogni evacuazione e secondo necessità, avendo cura di utilizzare acqua tiepida e detergenti neutri. In caso di cute secca usare creme idratanti, creme a base di ossido di zinco ed olio di mandorla;
- controllare la perdita di urine, feci, con pannoloni e/o mutande assorbenti per tenere lontana l’umidità dalla cute in modo da mantenerla integra;
- tendere accuratamente le lenzuola prima di coricarsi rimuovendo eventuali corpi estranei;
- se necessario e possibile utilizzare un materasso antidecubito (ad aria, ad acqua, a base di schiuma o gel);
- quando si è a letto posizionare un cuscino tra le zone dove due sporgenze ossee possono venire a contatto (caviglie e ginocchia);
- cambiare frequentemente posizione;
- seguire una dieta bilanciata che assicuri un adeguato apporto di proteine e calorie.
Evitare di:
- applicare sulla lesione polveri di talco o polveri protettive;
- strofinare la zona interessata durante l’asciugatura, bensì tamponarla;
- utilizzare biancheria intima sintetica con elastici e/o bottoni;
- impiegare a contatto con la pelle materiali impermeabili o tele cerate.
In ultimo, è importante ricordare che lo stile di vita che si conduce influisce enormemente sulla nostra salute e sulle risposte del nostro organismo: smettere di fumare e praticare esercizio fisico, per quanto possibile, saranno degli ottimi alleati nella prevenzione delle lesioni o piaghe da decubito.