La Legge di Bilancio 2024 introduco un Fondo Unico per le persone disabili, richiamando a sé diverse iniziative. Scopriamo come funziona
L’approvazione della Legge di Bilancio 2024 ha permesse l’introduzione di un Fondo Unico per l’inclusione delle persone disabili, che nel 2024 vedrà una dotazione superiore ai 552 milioni di euro (rispetto agli iniziali 231,8 milioni ipotizzati), che poi diverranno poco più di 231 milioni di euro nel 2025.
Tale Fondo Unico si pone l’obiettivo di migliorare le proprie politiche di inclusione, accessibilità e sostegno alle persone con disabilità, superando anche la frammentazione dei vari e singoli fondi previsti per le misure destinate alle persone disabili – sebbene qualche fondo è rimasto fuori dall’impianto unico.
“Per quanto riguarda l’inclusione e la disabilità – ha commentato la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli -, è evidente che ci sono ancora troppe rigidità e complicazioni che le persone e le famiglie devono affrontare. Nel 2024 ci concentreremo ancora di più nel far comprendere a coloro che non capiscono l’importanza di mettere al centro le persone anziché seguire vecchie pratiche. I sistemi possono essere cambiati e le procedure semplificate, basta applicare buonsenso e impegnarsi maggiormente”.
Il Fondo Unico per le persone con disabilità è composto da risorse che andranno destinate a servizi e beni per aiutare le persone disabili. Approvato dalla Legge di Bilancio 2024, viene gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Come si legge nel testo, il Fondo punta a:
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La particolarità del Fondo unico per le persone con disabilità sta nel fatto che racchiude a sé alcuni degli altri fondi preesistenti, e ora aboliti, come quello per l’inclusione delle persone con disabilità, per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità, per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare e per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia.
Il funzionamento di questo nuovo fondo dipenderà esclusivamente dai decreti dell’autorità politica delegata per la disabilità, e sarà gestito dalle Regione. Per cui prima di vedere l’applicazione di tale Fondo, bisognerà attendere la pubblicazione dei vari decreti attuativi.
Il Fondo Unico per le persone con disabilità “purtroppo non basta“, ha commentato il presidente della FISH Vincenzo Falabella: “Per questo avevamo presentato, con scienza e coscienza, oculati emendamenti, tra cui l’implementazione del fondo sulla vita indipendente, sui caregiver familiari, sulla non autosufficienza. Emendamenti che non avrebbero certamente richiesto il responso messianico del ragioniere che, dopo complicati calcoli, avrebbe detto se la posta di bilancio ha copertura o no rispetto all’obiettivo di deficit pubblico, ma che sicuramente avrebbero avviato un cambio di passo sui temi della disabilità. Peccato non siano stati accolti”.
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Ultima modifica: 22/01/2024