Il valore LDH alto si verifica in tutte le condizioni di necrosi tissutale e di malattie a carico del cuore, fegato, polmoni e muscoli
La lattato-deidrogenasi, meglio conosciuto come LDH, è un enzima citoplasmatico diffuso in molti tessuti del corpo umano dove catalizza (velocizza) la conversione dell’acido piruvico in acido lattico, sostanze che vengono prodotte nei muscoli quando si utilizza il glucosio. Ne esistono 5 differenti versioni molecolari leggermente differenti tra loro: LDH1, LDH2, LDH3, LDH4, e LHD5.
Mentre l’LDH1 e l’LDH2 sono elevati nel cuore e nei globuli rossi, LDH4 e LDH5 sono elevati nel fegato e nei muscoli. invece LDH3 si trova prevalentemente a livello polmonare. Mentre in condizioni normali la lattato deidrogenasi 1 prevale sulla LDH2, dopo un infarto cardiaco quest’ultima tende a prevalere.
Rispetto alle transaminasi ed alla creatinchinasi, dopo un infarto i valori di lattato deidrogenasi aumentano più tardivamente (24-72 ore) e raggiungono valori massimi entro 3-4 giorni, per poi tornare alla normalità nell’arco di qualche settimana. Grazie a questa caratteristica il dosaggio della lattato deidrogenasi consente una diagnosi tardiva di infarto miocardico, a volte superato dal paziente senza quasi accorgersene.
La lattato deidrogenasi può essere misurata per valutare la presenza di un danno a livello tissutale: infatti un suo aumento si verifica in tutte le condizioni di necrosi tissutale e di malattie a carico del cuore, fegato, polmone, rene, muscoli (es. distrofie muscolari e traumi) e in alcuni tipi di anemie e di tumore (metastasi epatiche).
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Il valore LDH alto e gli squilibri tra gli isoenzimi di solito indicano che c’è un qualche tipo di lesione ai tessuti. Il livello di norma aumenta quando inizia la distruzione delle cellule, ha un picco dopo un certo periodo di tempo e poi inizia a diminuire. Molte patologie diverse possono spiegare valori di LDH alto, perché l’enzima si trova in molti tessuti diversi. Tra le patologie che causano un aumento troviamo:
I valori normali sono compresi generalmente compresi tra 110-210 IU/l.
Quando invece il valore del LDH è basso non significa che siamo necessariamente di fronte a un problema, ma potrebbe comparire quando una persona ha ingerito grosse quantità di vitamina C.
L’esame del totale può essere prescritto insieme ad altri esami di screening, se il medico ha il sospetto che esistano danni cellulari o tissutali di natura non meglio specificata. Se l’LDH totale è alto, possono essere prescritti altri esami più specifici come il dosaggio di transaminasi GOT, GPT, l’ALT, l’AST o l’ALP (fosfatasi alcalina) che servono per diagnosticare la malattia e per capire quali siano gli organi coinvolti.
Se viene diagnosticato un problema acuto o cronico, l’esame può essere eseguito a intervalli regolari per controllare la progressione o la guarigione. L’esame può anche essere prescritto occasionalmente per controllare i danni provocati dai traumi o dalle lesioni muscolari e per diagnosticare l’anemia emolitica, una malattia causata dalla distruzione dei globuli rossi.
L’esame può essere prescritto a pazienti affetti da tumore al testicolo o da altri tumori germinali, per conoscere la stadiazione, la prognosi e la risposta alla terapia: l’LDH in questo caso è usato come marcatore tumorale.
L’LDH può aumentare se si assumono alcolici o farmaci come gli anestetici, l’aspirina, o i narcotici. Altri fattori che possono influire sui risultati del test dell’LDH sono:
Per eseguire il dosaggio dell’LDH non è richiesta alcuna preparazione particolare.
Ultima modifica: 04/03/2021