Nei prossimi mesi i lavoratori fragili con mansioni incompatibili con lo smart working continueranno a non essere tutelati, rischiando di perdere il proprio lavoro e la possibilità di portare avanti il percorso di cura necessario per vivere.
È quanto emerge dal decreto Lavoro, il cui disegno di legge è stato approvato lo scorso 22 giugno in Senato. Ora il testo delle passare alla Camera per la valutazione delle modifiche introdotte, la cui approvazione definitiva dovrebbe arrivare il 3 luglio 2023. Ma il tema dei lavoratori fragili incompatibili con il lavoro agile non sembra presente nell’agenda politica.
Lavoratori fragili e smart working: cosa succede col decreto Lavoro?
Come riportano diversi organi di informazione, un emendamento al decreto Lavoro del Governo Meloni riguardante i lavoratori fragili è stato approvato al Senato. Nel dettaglio, come accaduto con il Governo Conte e il Governo Draghi, è stata accolta la richiesta di proroga del lavoro agile per i lavoratori fragili della Pubblica Amministrazione e delle aziende private: per la prima categoria, la proroga è fissata al 30 settembre 2023; per la seconda categoria, la proroga arriva fino al 31 dicembre 2023 (e vale anche per i genitori con figli under 14).
Finora però non sono emersi chiarimenti in merito ai lavoratori fragili con mansioni incompatibili con lo smart working. Un caso che va avanti ormai da un anno, e a cui il Presidente della XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato Walter Rizzetto (componente della maggioranza) aveva dato qualche rassicurazione ad Ability Channel: “Penso qualcosa si potrà fare cercando di inserire qualche passaggio in pancia ai prossimi provvedimenti. I tempi ritengo e spero possano essere piuttosto brevi”. A oggi però il tema sembra essere scomparso dalle priorità politiche.
E ora cosa succede? Alcuni lavoratori fragili rischiano il licenziamento per giusta causa, visto che attualmente il decreto Lavoro non presenterebbe alcuna voce su una possibile re-introduzione dell’assenza da lavoro per malattia equiparata a ricovero ospedaliero. Una soluzione che aveva aiutato tante persone a fronteggiare la pandemia da Covid, ma che resta comunque vitale anche dopo la situazione emergenziale.
Lavoratori fragili e smart working, la dolorosa scelta tra lo stipendio o la cura
Ad Ability Channel abbiamo dedicato un profondo approfondimento sul tema, risaltando le storie di chi ha addirittura dovuto peggiorare o abbandonare il proprio percorso di cura per garantirsi uno stipendio.
“A novembre dell’anno scorso – ci ha raccontato una fonte anonima – ho deciso che avevo bisogno dello stipendio e ho interrotto i farmaci che per me sono vitali. Prima nella mia azienda ero responsabile, avevo un ufficio e una scrivania, al ritorno non ho più avuto la scrivania e non ho più avuto un computer, io sono stata invitata a sedermi su una sedia in fondo all’ufficio, come me altre due persone. Questo si chiama mobbing silenzioso perché tu non puoi ribellarti”.
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