La Riforma dello Sport ha ricevuto l'ok del Consiglio dei Ministri, ma potrebbe legiferare solo tra un anno: ecco cosa sappiamo
La Riforma dello Sport voluta dall’ex ministro Vincenzo Spadafora è stata approvata venerdì 26 febbraio 2021 dal Consiglio dei Ministri del Governo Draghi. L’ok ai 5 decreti legislativi è arrivato all’ultimo momento, in quanto la scadenza della delega era fissata al 28 febbraio scorso. Diverse le novità per lo movimento paralimpico, anche se molto probabilmente l’attuazione delle norme slitterà di un anno.
La Riforma dello Sport era stata presentata da Spadafora durante il Governo Conte II, ma solo con il premier Draghi ha trovato l’ok definitivo (tranne per la parentesi riguardante l’autonomia del Coni). “Dopo tanti anni la Riforma dello Sport è fatta e aprirà una strada di cambiamento per tutti e solo in meglio”, ha commentato Spadafora. Ma in che modo?
Come sappiamo, innanzitutto la nuova Riforma dello Sport prevede che gli atleti paralimpici abbiano lo stesso trattamento economico e contributivo che viene applicato ai colleghi sportivi normodotati. Tutto ciò grazie a una norma presentata dalla deputata Giusy Versace, che nell’aprile 2019 propose una legge articolata su 2 punti:
Tale condizione viene ulteriormente riconosciuta anche da un altro punto più generico, il quale cancella le differenze esistenti tra i lavoratori dello sport. In pratica non ci sarà più un distinguo tra professionisti e dilettanti, in quanto rientreranno tutti nella casistica del lavoratore sportivo, inteso come “l’atleta, l’allenatore, l’istruttore, il direttore tecnico, il direttore sportivo, il preparatore atletico e il direttore di gara che, indipendentemente dal genere o dal settore professionistico o dilettantistico, esercita l’attività sportiva verso un corrispettivo”.
Un’altra svolta decisiva per gli atleti paralimpici riguarda l’accesso all’interno dei Corpi dello Stato e dei Gruppi Sportivi Militari. “Si tratta di un passaggio storico per il nostro movimento, la fine di una disparità durata troppo a lungo e un grande passo in avanti dal punto di vista sociale e culturale”, ha dichiarato Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico.
Vi sono poi altre norme ‘minori’, come l’accesso e l’esercizio della professione di agente sportivo, le normative di sicurezza per la costruzione degli impianti sportivi e via discorrendo, che comunque potrebbero entrare in vigore solamente tra un anno.
In base a quanto si apprende da diversi organi di stampa infatti, la Riforma dello Sport potrebbe essere operativa tra un anno, poiché il prossimo Decreto Sostegno (ex Ristori) applicherà una norma (“clausola pandemia”) che posticiperà l’attuazione della legge.
Questo perché, da una parte, si vuole dare tempo al Parlamento e al futuro sottosegretario allo Sport di aiutare gli enti sportivi ad acquisire gli aiuti dello Stato in tempo di pandemia. Dall’altra, il governo non vuole far cadere nel vuoto le richieste di FIGC, Federbasket e Federvolley, che già prima del 26 febbraio avevano richiesto un rinvio dell’approvazione della nuova normativa vista la situazione pandemica.
Ultima modifica: 31/03/2021