Ieri, mercoledì 11 novembre 2020, un post sui profili social ufficiali ha raccolto e scatenato numerosi commenti positivi nei confronti di Bebe Vio. La campionessa di scherma in carrozzina, infatti, ha condiviso un’immagine di sé mentre indossa un vestito elegante e le protesi per le braccia… una diversa dall’altra!
Di fatto, sembra che all’atleta non sia suonata la sveglia e, per uscire presto di casa e non fare tardi, abbia dovuto vestirsi velocemente. Solo che, nella fretta, ha indossato la protesi rosa per il braccio destro e quella blu per il sinistro. “Quando la mattina ti vesti di corsa e indossi le mani spaiate”, scrive la giovane.
Quando la mattina ti vesti di corsa e indossi le mani spaiate 😅🤚🏼🤟@OssurCorp pic.twitter.com/QCdjy88Z1z
— Beatrice Vio (@VioBebe) November 11, 2020
Bebe Vio al Salone Orientamenti
E sempre ieri Bebe Vio è stata ospite a distanza della seconda giornata della 25esima edizione del Salone Orientamenti, durante la quale la campionessa (insieme a Emanuele Lambertini e Riccardo Bagaini) ha raccontato la sua storia di vita.
“Orientamenti è un progetto destinato ai giovani come Art4Sport. Il nostro scopo è far si che lo sport diventi una possibilità per tutti. Saper cambiare? È indispensabile se vuoi vivere o non solo sopravvivere”, ha dichiarato Bebe Vio (Genova24.it).
“Io ho avuto la fortuna di cambiare completamente vita, anche fisicamente, nel 2008 quando ho affrontato la malattia. Stranissimo ma bellissimo da altri punti di vista. Io sono contro le lamentele, bisogna cercare di godersi la vita in qualunque caso”.
“Frequento l’Università americana. Università a distanza? Troviamo i lati positivi, per esempio di quanto è bello essere all’Università in pigiama. Per me è comodissimo non dovermi svegliare mezz’ora prima per mettermi gambe e braccia ma basta prendere il PC”.
Chi è Bebe Vio?
Beatrice “Bebe” Vio nasce a Venezia il 4 marzo 1997 e si avvicina alla scherma nel 2002 a soli 5 anni. Nel 2008 viene colpita da una meningite fulminante che le causa una necrosi agli arti, con conseguente amputazione degli arti.
Dopo qualche mese di cure, Bebe torna alla sua vita. Nasce così per la giovane l’esigenza di intraprendere una nuova lotta: la scherma in carrozzina, specializzandosi nel Fioretto (Cat. B).
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