L’ormone dello sport esiste davvero. A scoprirlo e pubblicarlo sulle più note riviste scientifiche di tutto il mondo, come Nature e Cell Metabolism, sono alcuni ricercatori di Harvard.
Prima i topi…
Si chiama irisina ed è una molecola che, prodotta dal tessuto muscolare, è in grado di replicare alcuni degli effetti positivi dell’attività fisica e della dieta: brucia i grassi, aumenta il metabolismo, aiuta cuore e cervello. Da qui il nome di “ormone dello sport”. La prima scoperta di tale proteina, presente nel gene FNDC5, fu fatta dagli stessi ricercatori americani nei muscoli scheletrici dei topi. Questi sostenevano che “l’irisina agisce sulle cellule adipose convertendole in grasso bruno, che ha la capacità di bruciare i grassi per trasformarli in calore. L’incremento dell’irisina nel sangue comporta una accelerazione del metabolismo di per sè, anche senza svolgere attività fisica.”
…poi i test sull’uomo
Solo 3 anni più tardi, l’irisina è stata individuata e quantificata anche nel plasma umano, grazie alla spettrometria di massa. Nel nostro corpo, infatti, circolano diverse quantità di irisina, che aumentano notevolmente negli individui sottoposti ad attività fisica. I test sono stati eseguiti su un campione di 10 persone, di cui 6 sottoposte ad attività fisica intensiva di tipo aerobico (cyclette, passeggiate e tapis-roulant 3 volte alla settimana e per 12 settimane) e 4 sedentarie. “Abbiamo scoperto che l’irisina circola in minime quantità, pari a 3,6 nanogrammi per ml, nel plasma degli individui sedentari. Invece nei soggetti sportivi il livello aumenta in modo sensibile, cioè 4,3 nanogrammi per ml.”
I dati attuali dimostrano, quindi, in modo inequivocabile che l’irisina esiste anche nell’uomo, circola nel sangue ed è regolata dall’esercizio fisico. Dall’ormone potrebbero derivare nuove terapie per le patologie metaboliche come il diabete e l’obesità.
Ultima modifica: 08/03/2020