L’invalidità civile viene riconosciuta a individui dai 18 ai 67 anni, in quanto viene valutata la loro capacità lavorativa. Ma cosa succede se la soglia dell’età viene superata?
Invalidità civile dopo i 67 anni: ecco le agevolazioni
Dopo aver compiuto i 67 anni d’età è ancora possibile rientrare nell’invalidità civile. Tuttavia, non sono più garantiti i benefici di alcune misure, come la pensione di inabilità civile, la pensione di invalidità e l’assegno di assistenza per invalidi civili parziali.
Se dunque dopo i 67 anni si perdono determinati diritti, visto che non si fa più riferimento alla capacità lavorativa, in base a cosa un individuo può rientrare nell’invalidità? Calcolando la capacità di svolgere compiti e funzioni relativi alla propria età. Grazie a ciò, gli invalidi civili con più di 67 anni d’età hanno diritto all’indennità di accompagnamento, all’assegno sociale e alla pensione di cittadinanza.
Invalidità civile: l’indennità di accompagnamento
La normativa che disciplina l’indennità di accompagnamento è la Legge 18 del 1980, e spiega che tale diritto spetta a chi abbia una minorazione, senza tener conto dell’età dell’individuo e senza distinzione tra disabilità e anzianità. I requisiti per ottenerla sono:
- essere impossibilitati a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore e quindi necessitino di un’assistenza continua non essendo in grado di compiere in autonomia gli atti di vita quotidiana;
- essere cittadini italiani;
- essere cittadini italiani o cittadini UE residenti in Italia, o siano cittadini extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
- risiedere in Italia.
Sono esclusi invece:
- chi è ricoverato gratuitamente in istituto per un periodo superiore a 30 giorni;
- chi percepisce un’analoga indennità per invalidità contratta per causa di guerra, di lavoro o di servizio, salvo il diritto di opzione per il trattamento più favorevole.
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Assegno sociale
Tale beneficio, che può essere riconosciuto indipendentemente dall’invalidità civile e sostituisce la pensione sociale, è una prestazione assistenziale dell’Inps rivolta a chi possiede redditi inferiori a quelli previsti dalla Legge.
Pensione di cittadinanza
Anche la pensione di cittadinanza può essere riconosciuta al di là del riconoscimento di invalidità. Si tratta di una misura di contrasto alla povertà di anziani e persone con disabilità, ed è una prestazione economica mensile che spetta a persone che hanno compiuto l’età pensionabile o non autosufficienti.
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