I dati riguardanti l’infortunio sul lavoro in Italia continuano a essere preoccupanti. È quanto emerge dalla Relazione annuale Inail 2021, presentata il 25 luglio 2022 a Palazzo Montecitorio dal presidente dell’Istituto Franco Bettoni, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando.
In sintesi, dal documento emerge chiaramente che siamo di fronte a un andamento negativo in crescita: lo scorso anno gli infortuni sul lavoro “tradizionali” (cioè senza contare i contagi da Covid di origine professionale) hanno registrato un aumento del 20%, mentre i casi mortali quasi del 10%.
Se volessimo approfondire il testo pubblicato da Inail, l’andamento dell’infortunio sul lavoro e della malattia professionale in Italia è in aumento.
Partiamo dal quadro generale: nel 2021 l’Istituto ha raccolto poco più di 564mila denunce per infortuni sul lavoro, un dato inferiore al 2020 (-1,4%). Attenzione, però, in quanto tale decrescita annuale dipende dalla contrazione dei contagi professionali da Covid: nel 2020 erano 150mila, nel 2021 sono stati 50mila. Invece, in merito all‘infortunio sul lavoro “tradizionale”, lo scorso anno le denunce sono aumentate di circa il 20% rispetto al 2020. E sono ben 349.643 gli infortuni sul lavoro riconosciuti (di cui il 17,5% fuori dall’azienda).
Per l’infortunio sul lavoro con esito mortale (a livello generale), le denunce sono state 1.361, registrando una decrescita del 19,2% rispetto al 2020. Anche in questo caso, la statistica è influenzata dalla diminuzione dei casi di decessi da Covid: nel 2020 erano 600, nel 2021 sono stati 200. Tuttavia le denunce di infortuni mortali “tradizionali” sono aumentate di quasi il 10% rispetto al 2020. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono 685 (di cui il 43,5% avvenuti fuori dall’azienda).
Un aumento è stato registrato anche dalle denunce di malattia professionale, e anche in questo settore il dato è fortemente condizionato dalla pandemia da Coronavirus. Nel 2021 le patologie lavoro-correlate denunciate all’Inail sono state più di 55mila, registrando un +22,8% rispetto al 2020. Quelli invece deceduti con riconoscimento di malattia professionale sono stati 820, statistica in diminuzione rispetto al 2020 (-23,6%).
“Nella fase attuale è necessario ricalibrare gli strumenti e le azioni verso un reale progresso sociale, non solo economico – ha dichiarato il presidente INAIL Franco Bettoni -, in quanto un Paese avanzato come l’Italia non può tollerare tragedie quotidiane legate alla mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro.”
Nel suo discorso a Palazzo Montecitorio, il presidente Bettoni cita il Capo dello Stato Mattarella, il quale “ha più volte ricordato come la dignità consista nell’ ‘azzerare le morti sul lavoro che feriscono la società e ciascuno di noi’ perché la sicurezza di ogni lavoratore e lavoratrice riguarda il valore che attribuiamo alla vita”.
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Infortunio sul lavoro, cosa dicono i dati Inail in merito alla disabilità?
Nel documento non è esplicata una vera e propria voce dedicata alla disabilità, ma possiamo trarre qualche numero in base ad alcuni dettagli inerenti il tema. Ad esempio, il Centro Protesi Inail ha erogato complessivamente 6.352 prestazioni di assistenza protesica a favore di 4.390 persone: 2.826 infortunati sul lavoro e 1.564 tra assistiti del Servizio sanitario nazionale e privati. A ciò vanno aggiunte le 7.223 prestazioni per la fornitura di ausili per la cura e igiene personale, l’informatica, la mobilità e la domotica, che hanno riguardato 4.682 assistiti
Una voce importante sulla tematica di nostro interesse è l’accordo quadro del 2012 per l’attività di coinvolgimento delle Regioni per l’erogazione di prestazioni riabilitative in favore delle persone con disabilità sul lavoro: nel 2021 sono state erogate dall’Istituto 496.433 prestazioni integrative riabilitative a favore di 15mila assistiti, per una spesa di 7,9 milioni di euro.
Infine nel dicembre 2021 è stato adottato il Piano quadriennale di attività per la promozione e la diffusione della pratica sportiva delle persone con disabilità da lavoro 2022-2025, che ha permesso la nascita di una sinergia profonda tra Inail e Comitato Italiano Paralimpico, tanto da dare alla luce alcuni risultati interessanti: nel 2021 ben 196 infortunati, assistiti dell’Istituto, sono stati avviati alla pratica sportiva, mentre altri 456 sono stati coinvolti negli eventi organizzati dal CIP.
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