L’influenza B non è una nuova malattia appena scoperta, ma si tratta di una classica patologia respiratoria acuta causata dal virus influenzale di tipo B. Se questa informazione vi confonde, dovete sapere che attualmente conosciamo tre generi di influenza: tipo A, tipo B e tipo C.
In questa guida quindi scopriremo la tipologia B, con informazioni dettagliate e aggiornate in vista di un possibile picco di contagi che potrebbe essere registrato tra marzo e aprile 2024.
Che cos’è l’influenza B
Come dicevamo poc’anzi, l’influenza B è uno dei tre principali tipi di virus influenzali che infettano l’uomo. Sostanzialmente dunque, è una delle forme di influenza stagionale che ciclicamente può tornare a colpire l’essere umano. Questa influenza si suddivide in B/Yamagata e B/Victoria.
La differenza sostanziale con il tipo A però è che il tipo B può trovare il suo picco tra marzo e aprile 2024, ha meno incidenza e si diffonde più lentamente. Inoltre colpisce principalmente bambini al di sopra dei 5 anni, e dunque è possibile che si diffonda maggiormente nelle scuole.
Quali sono i sintomi e le cause dell’influenza B
I sintomi dell’influenza B sono simili a quelli delle altre forme dell’influenza, per cui possiamo trovare:
- Febbre;
- Mal di gola;
- Raffreddore;
- Stanchezza;
- Debolezza fisica;
- Dolori muscolari;
- Dolori articolari;
- Tosse;
- Malessere generale;
- Starnuti;
- Sonnolenza;
- Lacrimazione;
- Brividi;
- Cefalea;
- Sudorazione;
- Naso chiuso.
Anche se l’incidenza della forma B è minore della forma A, è una patologia da non sottovalutare, in quanto nei casi gravi può causare polmoniti, bronchiti, miositi, miocarditi e sepsi.
Invece la causa risiede nei virus influenzali Orthomixovirus, virus a RNA che ogni anno muta, per cui ogni anno presenta nuove capacità rispetto all’anno precedente.
Come si trasmette l’influenza B
Ovviamente anche l’influenza B si prende per via aerea a causa delle goccioline di saliva (droplets) o del muco che espelliamo mentre parliamo, starnutiamo o facciamo dei colpi di tosse.
Inoltre la trasmissione può avvenire indirettamente anche toccando oggetti o superfici appena contaminate dal virus. Si diffonde principalmente in ambienti chiusi e affollati, come scuole, uffici, trasporti, bar, cinema e via discorrendo.
Come curare l’influenza B
Il trattamento va sempre discusso prima con un medico specializzato (e al pediatra nel caso in cui il contagio riguarda un minore), l’unico in grado di poter fornire informazioni precise relative alla via terapeutica da seguire in base al vostro caso.
La cura principale punta a lenire i sintomi e prevenire le complicanze. In generale viene consigliato di bere molta acqua per evitare la disidratazione, di riposare e di mangiare pasti leggeri. Tra l’altro si può guarire presto, in quanto dura circa 7-10 giorni.
Per i casi più gravi o per le persone ad alto rischio hanno un unico strumento di prevenzione, cioè la vaccinazione annuale, che ha l’obiettivo ci ridurre il rischio di malattia grave e di ospedalizzazione.
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