Il sottotipo H5N1 dell’influenza aviaria non sta solo creando svariati problemi alla fauna in Antartide, ma adesso è stato registrato anche un contagio nell’uomo. Nella prima settimana di Aprile in Texas, negli Stati Uniti, è stato individuato il primo caso di influenza aviaria trasmessa da un bovino a un essere umano. La persona in questione sta bene e ha sviluppato solo un sintomo, la congiutivite.
In base alle informazioni diffuse dal Centers for Disease Control and Prevention, l’essere umano in questione sarebbe stato contagiato mentre lavorava in un allevamento per la produzione di latte e prodotti caseari. Al momento il rischio di diffusione di questa influenza tra le persone resta basso, ma è comunque un campanello d’allarme molto potente, soprattutto in funzione dell’attenzione sempre più crescente per la Malattia X, la probabile prossima pandemia che potrebbe causare un’emergenza globale.
In questo approfondimento scopriamo che cos’è l’influenza aviaria e cosa dicono gli esperti sul possibile scoppio di una pandemia causata da questa influenza.
Che cos’è l’influenza aviaria, quali sono i sintomi e se è pericolosa per l’uomo
L’influenza aviaria è una malattia virale che colpisce principalmente gli uccelli selvatici ed è stata scoperta diversi anni fa in Cina, precisamente in un allevamento commerciale di oche nel Guangdon. Da quel momento, ciclicamente nel mondo si verificano focolai epidemici.
Al momento questa influenza non è pericolosa per la salute dell’uomo, ma può comunque causare conseguenze negative sotto altri aspetti: basti pensare che questa patologia si può diffondere nelle aziende avicole, costringendo gli allevatori a uccidere numerosi volatili al fine di arginare la sua diffusione.
C’è da dire però che il sottotipo emerso negli ultimi mesi è stato messo sotto stretta osservazione in quanto è stata notata una notevole capacità di trasmettersi anche ad alcuni mammiferi. Tra l’altro, così come altre forme di influenza (come quella suina o la nostra influenza stagionale) può subire cambiamenti improvvisi tali da renderla piuttosto pericolosa anche per l’uomo.
Ma quali sono i sintomi dell’influenza aviaria? In generale possiamo trovare febbre, mal di testa, mal di gola, dolori muscolari, diarrea e tosse. Mentre per curare questa forma di influenza dobbiamo studiare come si manifesta: l’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che esistono farmaci antivirali (Oseltamivir e Zanamivir) che diminuiscono la durata della malattia e alleviano i sintomi.
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Cosa dicono gli esperti sul rischio di pandemia da influenza aviaria?
La crescente attenzione per l’influenza aviaria ha aumentato il timore di una possibile nuova pandemia dovuta proprio al sottotipo H5N1. Al momento però resta altamente improbabile che possa diffondersi rapidamente tra gli esseri umani, sebbene il rischio possa emergere in futuro, visto che per sua natura un virus influenzale muta velocemente.
Il quadro fin qui descritto è stato dipinto dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), spiegando che un giorno questa influenza potrebbe sviluppare il proprio potenziale pandemico.
Angeliki Melidou, principale esperto dell’ECDC sui virus respiratori, ha spiegato che “la trasmissione da uccelli infetti all’uomo rimane un evento raro, senza che sia stata identificata alcuna infezione umana confermata nell’UE/SEE. Tuttavia, la possibilità che i virus dell’influenza aviaria si adattino agli esseri umani e causi una pandemia rimane motivo di preoccupazione. Sono quindi cruciali la vigilanza continua, gli sforzi di preparazione e una maggiore comprensione dei fattori sottostanti”.
Al momento, sottolinea l’ECDC, è necessario il rafforzamento della sorveglianza mirata agli esseri umani e agli animali, la garanzia dell’accesso a una diagnosi rapida e attuare misure preventive, come la spaziatura tra l’allevamento di pollame e gli animali da pelliccia.
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