L'incontinenza urinaria è un malessere che accomuna molte persone. Qui troverete descritti i sintomi, la diagnosi e i trattamenti conosciuti
L’incontinenza urinaria, comunemente intesa come la perdita involontaria di urina, tocca la vita di milioni di persone in Italia, influenzando profondamente il benessere psicofisico. Si manifesta prevalentemente nelle donne, a seguito di fattori quali stitichezza, depressione, menopausa, scarsa attività fisica, parti e interventi chirurgici nella zona pelvica. Questo disturbo, pur non essendo pericoloso per la salute, riduce notevolmente la qualità della vita, spingendo spesso all’isolamento per il timore di imbarazzanti inconvenienti.
L’incontinenza si presenta in diverse forme, tra cui:
L’incontinenza urinaria si manifesta in gran parte nel sesso femminile, attribuibile sia alla specificità anatomica delle vie urinarie che a fattori legati alle variazioni ormonali. Ricerche approfondite hanno evidenziato come la gravidanza possa incrementare la possibilità di sviluppare incontinenza urinaria. In queste circostanze, si assiste a un allentamento dei muscoli e dei legamenti del pavimento pelvico, determinando ciò che si chiama ipermobilità uretrale, ovvero l’incapacità dell’uretra di chiudersi adeguatamente.
Circa il 20-40% delle neomamme sperimenta incontinenza urinaria, spesso in forma temporanea (risolvendosi da sola entro un mese o poco più) e principalmente legata allo sforzo. Il prolasso uterino rappresenta un’ulteriore causa di incontinenza, riscontrata in circa metà delle donne che hanno avuto figli. Durante il periodo della menopausa, le donne possono essere soggette a perdite urinarie dovute al calo dei livelli di estrogeni, benché sia stato osservato che la terapia sostitutiva estrogenica non risulta efficace nel trattamento dei sintomi.
Al contrario, gli uomini incontrano meno frequentemente problemi di incontinenza urinaria. L’iperplasia prostatica benigna, ovvero l’ingrandimento della prostata, costituisce la principale causa di incontinenza maschile oltre i 40 anni. A volte, anche il cancro alla prostata e alcuni interventi terapeutici specifici possono essere correlati a questa condizione. Interventi chirurgici o trattamenti radioterapici, per esempio, possono compromettere o indebolire i muscoli responsabili del controllo urinario.
Sia negli uomini che nelle donne, l’avanzare dell’età comporta una naturale riduzione della forza muscolare dello sfintere uretrale e una diminuita capacità vescicale. Esistono casi di incontinenza temporanea spesso legati allo stile di vita.
Il consumo di alcolici, di bevande caffeinate o di grandi quantità di liquidi può influire sul controllo della vescica. Anche l’assunzione di certi medicinali può causare periodi limitati di incontinenza: diuretici, estrogeni, benzodiazepine, antidepressivi, e lassativi.
Questa condizione riguarda tanto il genere maschile quanto quello femminile di tutte le età, sebbene prevalga tra le donne e gli individui più anziani, toccando circa il 30% delle donne in età avanzata e il 15% degli uomini della stessa fascia d’età. Nonostante sia più frequente tra gli anziani, non rappresenta una normale conseguenza dell’invecchiamento. Può manifestarsi sia come disturbo passeggero, ad esempio in seguito all’uso di farmaci diuretici, sia come condizione persistente (cronica), con la possibilità, in alcuni casi, di risoluzione.
La sua diagnosi e gestione richiedono un approccio meticoloso e personalizzato. Il cammino verso un trattamento efficace inizia con una valutazione accurata da parte di un urologo, che adotta un processo a due fasi: l’anamnesi e l’esame obiettivo. Questo articolo mira a delineare i passaggi fondamentali di questo processo, evidenziando come la corretta identificazione delle cause possa aprire la strada a soluzioni mirate.
In una prima fase, il medico esplora non solo i sintomi e le loro manifestazioni, successivamente procede con un esame obiettivo approfondito. Questo momento è cruciale per individuare eventuali condizioni mediche sottostanti che possono contribuire al problema dell’incontinenza. Segni di stipsi, prolasso, ernie, ostruzione delle vie urinarie o disturbi neurologici possono offrire indizi vitali.
La cura dell’incontinenza urinaria si adatta alle cause sottostanti e alla tipologia dell’incontinenza diagnosticata. Un piano di trattamento può variare ampiamente, comprendendo modifiche dello stile di vita, terapie fisiche, farmacologiche, e in alcuni casi, interventi chirurgici. L’obiettivo è migliorare la qualità di vita del paziente, offrendo soluzioni che vadano a incidere positivamente sulle cause dell’incontinenza. Di seguito, esploreremo le strategie di trattamento più comuni.
Gli ausili, tra cui assorbenti, cateteri e raccoglitori di urine, hanno visto miglioramenti significativi in termini di comfort e design, riducendo il disagio nella vita quotidiana. Le azienda hanno introdotto cateteri dal design innovativo, assimilabile a comuni oggetti come un mascara, minimizzando l’imbarazzo. Alcuni di questi prodotti sono disponibili gratuitamente tramite le ASL.
(fonte immagine: Freepik)
Ultima modifica: 06/04/2024